Film delicato,interpretato in modo magistrale da ottimi attori.
Lo consiglio vivamente anche se capisco che per alcuni frettolosi di fare pipi puo sembrare lento.
A parte gli unici tre sketch appena godibili (i due amanti che durante l'amplesso finiscono nel burrone con la macchina, l'incidente tra un motorino e un ape cross che provoca la morte di un barbiere e del suo cliente, e quello, fantasmagorico, della mucca volante) la visione di questo film è da vietare a chi ha già tendenze suicide. Già dopo i primi trenta minuti di visione avevo voglia di tagliare le vene allo sceneggiatore. Film di un pessimismo cosmico, dovremmo appassionarci alle vicende di uno pseudo ferramenta che conta i chiodi nelle scatole e ha una crisi isterica se il numero non coincide con quello dell'etichetta? Che si prende in casa uno sconosciuto cinese invece di portarsi a letto l'attraente Muriel Santa Ana che non smette mai di ronzargli intorno? Ma questa non è una commedia, è un delirio demenziale venato di puro masochismo. Forse se lo avessero visto chi possedeva i bond argentini prima del default poteva servire da memento visto il ritratto desolante del paese che ne viene fuori. Non so a quale cartone animato si riferiva la recensione della redazione, ma io di così tristi non ne ho mai visti nella mia infanzia, e mangiavo Mazinga e Jeeg Robot a pranzo e Goldrake e Daitarn 3 a cena, Kyashan per gli spuntini. A un certo punto, forse anche a causa della lentezza estrema di questa comoedia (eh si caro Nicola, le commedie devono avere ritmo anche solo per aspirare a entrare nell'olimpo dove sta il capolavoro da te citato, si pensi ad esempio a "Harry ti presento Sally" o "Un pesce di nome Wanda" o "Lo scambista" di Jos Stelling)e non per l'eccessiva antipatia suscitata dalla caratterizzazione di uno strampalato maniacale di Roberto Darrin, ho avuto una visione: nel negozio entrava Jigsaw e il suo sorriso faceva da controcanto a quello nascente dello spettatore rigenerato. Film bocciato.
Film che rappresenta, in maniera magistrale, concreta, asciutta e a tratti anche divertente, cosa ci può piovere, un giorno o l'altro, dal cielo, ponendoci qualche dubbio sulle nostre certezze, sui nostri programmi, sulle nostre convinzioni e sui nostri modi di essere e di pensare.
Uno spunto per riflettere sullo stesso senso della vita.
Complimenti al regista.
A proposito, la vita nella realtà, diversamente da quella che si vede negli spot pubblicitari, è lenta.
Sempre questa faccenda della lentezza, che sembra essere lo spartiacque che separa due tipi di pubblico cinematografico. Vale la pena sottolineare che i grandi capolavori del cinema sono lenti, meditati, soffusi di cerebralita', votati all'introspezione psicologica dei personaggi. Uno per tutti, morte a Venezia di Visconti. E come dimenticare Olmi e la sua religiosa, devota narrazione? Dall'altro lato gli inseguimenti ed i salvataggi dell'eroe protagonista all'ultimo minuto, i cosiddetti thriller. Questo e' uno di quei film che fa da spartiacque, realizzato con un budget visibilmente limitato eppure surreale, ben recitato, senza per questo volere avere una morale o un vincitore. Appare come un attraversamento nelle vite che talora si incrociano e poi continueranno lontano dalla narrazione cinematografica. Non un capolavoro, certamente un film asciutto, ben confezionato, bene interpretato. Da ultimo mi chiedo: ma perche' gente che ama i film "veloci" non attinge alla sterminata produzione di serie b americana? Non ci si aspettera' da "Un cuento chino" azione e suspense, mi pare evidente