Mi trovo d'accordo con la recensione di Marcello, anche se è stato fin troppo critico. Devo ammettere che anche io però ho trovato ridicoli certi aspetti del film, dall'idea di inserire anche qui personaggi omosessuali, passando per il tentativo di inserire battute che non fanno ridere, e finendo con personaggi che col film c'entrano poco e niente (Platinette, l'amante alterato..).
Non sono una grande ammiratrice di Ozpetek, però alcune sue opere mi sono piaciute, compreso questo film. La recitazione è buona, i personaggi un po' stralunati ma anche teneri, il finale quasi commovente. Il mio giudizio è senz'altro positivo
Elio Germano bravissimo come sempre! Musiche, fotografia e inquadrature sicueramente ben curati. Dialoghi tal volta decisamente divertenti (ma non sempre, non come nell'ultimo "Mine vaganti"). Tutto sommato il mio giudizio è buono... eppure, non sò, manca qualcosa... Sono sempre stata un'amante del cinema di Ozpetek quindi non valuto senza cognizione di causa... Seriamente questa volta mi trovo in difficoltà perchè è certamente un'altra fatica ben fatta, piacevole...scorrevole.. Eppure, manca qualcosa!! Non è il solito Ozpetek..forse si è un pò "appiattito" su sè stesso, su certi schemi, su certi ritmi narrativi iper collaudati.. In definitiva: non mi sono pentita di essere andata a vederlo, ma difficilmente lo rivedrei una seconda volta!!!:/
La più bella opera di un regista che ha raggiunto la sua maturità artistica.
Il legame tra arte e politica, tra intelletto e resistenza, distrutto dall'egoismo dell'essere umano: "per essere contro dovrei essere schierata da una parte, ma io sono solo con me stessa" dice Anna Proclamer, e condanna alla morte l'impegno politico degli intellettuali. Non ritengo così persistente il tema omosessuale tanto caro a Ferzan, appare solo come sfondo ai personaggi senza invadere più di tanto la scena.
Una velata critica al modo odierno di fare arte emerge dai provini di un'anima pura che poco si adatta alle moderne esigenze del mercato.
Grazie ancora per averci regalato un cinema pensato e ben girato, che coinvolge lo spettatore sia nella sua comicità che nella suspance della scoperta dei fantasmi, nella riflessione sui temi della cultura e dell'impegno personale a costo di qualcosa che oggi non sembra merce esistente.