Ci sono film che per un qualche motivo rimangono isolati, a disposizione di pochi, pochissimi eletti col privilegio di godere delle loro bellezze. Un raro e moderno giardino dell'Eden sboccia di fronte agli occhi nella periferia giapponese e brilla di luce propria. Ci sono gemme che rimangono incastonate in un etereo albo riservato solo a poche pellicole che scaldano il cuore in novanta minuti.
Kari-gurashi no Arietti è un capolavoro di rara ma eterna bellezza: perfetto nella forma, nella sostanza, nelle simmetrie e nei colori ancora una volta resi vivi da un genio e il suo apprendista.
Possiamo solo dire grazie.
Lo studio Ghibli aggiunge alla sua collezione un'altra perla, un film delicato, fine, profondo.. Notevole, come ogni volta, è la cura ai dettagli, al paesaggio e soprattutto ai significati che lascia la storia raccontata.
Arrietty è un ragazza-folletto prendimprestito, che vive sotto il pavimento di una vecchia casa giapponese, assieme alla madre e al padre. I tre si procurano lo stretto necessario per vivere "prendendo in prestito" zollette di zucchero, foglie aromatiche e fazzoletti, in piccole quantità, cercando di non farsi scoprire dagli umani. La ragazzina di 10 centimetri, però, viene scorta da Sho, un ragazzino ammalato di cuore, portato, per alcuni giorni, in campagna dalla zia, prima di un intervento dagli esiti incerti. Storia poetica di una amicizia, ma anche di una fuga dagli umani cattivi, impersonati da una domestica vecchia e arcigna. Risate, ma anche commozione, in un film animato scritto dal mitico Hayao Miyazaki e animato come una volta. Ogni sequenza è come un quadro da ammirare, ogni personaggio è ottimamente caratterizzato, come anche ogni colpo di scena. La storia ricorda, vagamente, il serial anime "Memome dolce Memole", di alcuni anni fa, ed è ispirata ad una novella inglese, presa come spunto anche nel 1997 per "I rubacchiotti", con John Goodman. "Arrietty" ne vale di 10 film in 3D dei Puffi messi assieme e, quindi, gli dò 10! Ingiusta la programmazione solo pomeridiana. D'accordo, non è "Shrek", o "L'0era glaciale", ma si merita anche "Arrietty" gli spettacoli serali.
Come al solito un film di questo livello (assolutamente non paragonabile alle produzioni americane né tantomeno alle immonde boiate proposte in questo periodo dalla cinematografia) viene "ghettizzato" in orari improponibili, come la fascia oraria dalle 14:00 alle 18:00. È una vergogna!!! Il bello è che 25 anni fa ci lamentavamo di una generazione anti-cartoni giapponesi, adesso chi decide questo tipo di distribuzione discriminatoria fa parte della nostra generazione, ovvero quelli cresciuti proprio con i cartoni giapponesi in TV!!! Mi vergogno di far parte di questa generazione! Che fine hanno fatto i nostri sogni? Che tristezza!!!
perfetto assolutamente perfetto. una favola meravigliosamente raccontata e disegnata in ogni minimo dettaglio (i colori e la "luce" di questo cartoni sono fantastici). diverte, commuove, incuriosisce, intenerisce. impossibile non amare questo nuovo cartoni dello Studio Ghibli. sono uscito dalla sala entusiasta