Jon Favreau, con l'aiuto di Steven Spielberg, confeziona una pellicola trash dove mescola l'epopea della frontiera di John Ford con la fantascienza aliena di Ridley Scott (e di George Lucas). Forse c'è troppo Daniel Craig e poco Harrison Ford, ma Favreau è comunque perdonato, perché regala allo spettatore due ore di divertimento non banale. È un omaggio ai vecchi B-movie di una volta, girato con uno stile distante dal "Grindhouse" tarantiniano ma comunque efficace. Non è un capolavoro, ma è decine volte meglio di "Wild Wild West", di Barry Sonnenfield, che mescolava già nel 1999, ma con esiti da commedia molto bassa, il genere western con quello fantascientifico. Gli dò otto, grazie sopratutto ai camei di Keith Carradine (fratello di David e figlio di John) e di Clancy Brown, nei ruoli dello sceriffo e del prete. Misteriosa Olivia Wilde, che contrasta, con la sua bellezza, gli orridi e violenti alieni che invadono il far west.
non se ne setiva la mancanza. piantare una nave aliena (con tanto di scontri tra alieni e cowboys) nel bel mezzo del far west non è sufficiente per rendere interessante un film che non ha nulla da dire. imbarazzante l'uniamo le forze nativi d'america e uomo bianco. in più annoia. interessante il personaggio interpretato da Olivia Wilde.
parto dal dire che la mia generazione non ha mai amato i western e questo film è un western e quindi leggermente noioso. ancora una volta il trailer del film si è dimostrato più bello del film stesso. nel complesso non è un brutto film, ma in realtà non ha niente di chè. poco efficace direi. mi aspettavo qualcosa di più incalzante e spettacolare.
Da una graphic novel ecco arrivato nel cinema un prodotto orientato all'intrattenimento di nicchia.
I silenzi, la violenza sottile a fil di piombo, i tempi morti del western si compenetrano all'azione e alla selvaggia compulsione dell'effetto speciale proprie della fantascienza ultramoderna.
Il regista di Iron Man, Favreau, si districa nell'insieme prendendo il peggio da entrambi i generi, come detto, ma al servizio di una storia di una banalità quasi ricercata.
Se non fosse che per la prima volta Cowboy e Alieni si scontrano ci sarebbe da pensare che si tratti di un film inutile.
Magari lo è: però in certi frangenti diverte. Si fa passare un Ford sottotono, si resta piacevolmente sorprese da un Craig che usa il corpo per recitare meglio di quanto usi la faccia.
Si fa guardare fino alla fine con buone invenzioni visive sprecatissime (il battello abbandonato, l'alieno-fenice) e si arriva alla fine sperando di essersi letti la graphic novel.
Peccato perché poteva trattarsi di un vero western e di un buon film di fantascienza: così resta invece solo una trasposizione che lascia l'amaro in bocca per la troppa ingenuità della sceneggiatura e l'abuso di cliché di genere mal incorniciati da una vicenda con poco capo e poca coda.