Due storie di amicizia femminile, ambientate in epoche diverse ma ugualmente coinvolgenti. Film ben recitato, non frettoloso ma neppure pesante, si segue con piacere fino all'ultima immagine.
L'Amicizia con la A maiuscola, l'amicizia come valore fondamentale in un mondo interamente al femminile nella Shanghai dei giorni nostri e nella Cina del XIX secolo. Due storie d'amicizia diverse, ma speculari, accomunate da un'intesa speciale, da un rapporto che affonda le sue radici nell'infanzia delle protagoniste e si sviluppa tra mille difficoltà e sofferenze. Ma anche uno splendido ritratto di un'epoca e di una società in cui all'atroce tradizione della fasciatura dei piedi femminili (condizione necessaria per trovare un buon "partito" da sposare) si contrappongono i ventagli, depositari di segreti comunicabili solo nella lingua segreta delle donne.
La scrittura assume un ruolo fondamentale in tutto il film, e più in generale la comunicazione, nello splendido gioco tra l'uso dell'inglese e del cinese (sottititolato).
In definitiva, un film che permette di assaporare qualche aspetto forse poco noto della complessa e polifacetica cultura cinese.
Un film veramente molto bello, sia di regia, di sceneggiatura, di recitazione ecc... in particolare i flashback, paralleli, fra Cina antica e quella attuale, tradizioni attualizzate. Un film che, come la maggior parte delle pellicole asiatiche, si lasciano guardare in profondità, grazie a montaggi e regie " armoniose ", diversamente da quelli occidentali dove ogni 2-3 secondi c'è un cambio di inquadratura. Consiglio vivamente di vederlo, è bellissimo e struggente.