"Per Milo, le cose quotidiane che un bambino di nove anni deve portare a termine, possono essere svolte serenamente senza bisogno delle mamme. Ben presto però si accorgerà di quanto abbia bisogno della sua di mamma. Quando, infatti, quest'ultima viene rapita dagli alieni, Milo, si farà in quattro per salvare la sua mammina, affrontando un viaggio spaziale in un pianeta alieno..."
Mamma, mamma, mammina, mamma.. sembra scritta da un bambino di 3a elementare.
Cos’è un capolavoro? E chi lo decide? Molte opere sinfoniche e liriche, sculture, tragedie e commedie, ecc. che furono dei fiaschi colossali oggi fanno parte della ricchezza umana di tutti i tempi, della storia dell’arte e del vanto della Terra. Qualcuno che era “pietra scartata” è divenuto il “maestro dei maestri”. Milo su Marte è un capolavoro! Faccio parte di quei quasi post sessantottini, impenitenti e irriducibili, ma a ragione; musicista (da Mina a Miles Devis), pittore professionista, regista, sceneggiatore e drammaturgo (ho al mio attivo oltre trenta opere quasi tutte messe in scena, non solo da me) ecc. ho assaporato non solo le citazioni, ma il linguaggio sintetico tra le arti (una cosa che a molto pubblico e critica attuale, che crede di padroneggiare, è solo una modalità aliena che in Milo su Marte è spesso adottato. I brani musicali e i colori, il ritmo e le isole dell’Eros… insomma non è adatto a bambini bambini, ma ai veri bambini sì. Milo su marte anzi è un ponte che forse darà di nuovo avvio a quel percorso spezzato e bruciato dai scarcerieri dell’umanità, ma che trova nella dimensione spaziale cosmica dell’umanità una ragione di necessità ontologica e semantica. Dal “68” ad oggi c’è un abisso, è vero, molto più profondo di quell’abisso marziano dove Milo stava per cadere (ci sarebbe da parlare per ore di queste metafore, come anche sulla figura eccezionale di Ki, che in pochi tratti ha travolto e travolgerà totalmente miti, stereotipi e false speranze, chiaramente sapendo leggere nel sottotesto delle azioni sceniche, “molte volte lo stesso autore dell’opera è ignaro di ciò a cui da vita attraverso il proprio lavoro, anche quando vuole citare cose che crede di ben conoscere come i fumetti degli anni “60”), ma quel discorso spezzato non è affatto morto e seppellito, è solo rimandato, e presto riemergerà con forza e potenza tali da spezzare invece i guardiani della schiavitù che dell’umana natura ormai ne hanno solo la forma esteriore. Per questo ribadisco: Milo su marte è un capolavoro!
Trailer italiano (it) per Kina e Yuk - Alla scoperta del mondo (2023), un film di Guillaume Maidatchevsky con Benedetta Rossi, Virginie Efira, Veronique Boileau.