I fratelli Dardenne tornano con il loro ultimo capolavoro a parlare di infanzia,disagio famigliare,solitudine,abbandono e crescita.
Cyril ha dodici anni, vive in un centro per l'infanzia a causa di un padre immaturo intenzionato a non occuparsi di lui. Dopo l'ennesimo rifiuto trova in Samantha,una giovane parrucchiera l'affetto e la comprensione che non ha mai ricevuto. Ma è difficile scrollarsi di dosso tanto dolore e risentimento. E' scontroso e irrequito. Fa continuamente a botte, si allea con un bullo del quartiere che lo porta sulla cattiva strada e ferisce Samantha. Imparando dai propri errori Cyril troverà il coraggio di riscattarsi.
Il film duro,onesto e realistico che spinge lo spettatore a porsi delle domande.
Cosa spinge un genitore a rinunciare al proprio figlio? Ci si può risollevare da una situazione del genere? Dopo tanto dolore ci si può permettere di sognare ancora? Tutte domande che progressivamente vengono sviscerate.
Nel film il protagonista assoluto è Cyril,motivo per il quale gli altri personaggi passano un po' in secondo piano. Ci si chiede perchè tanta ostinazione da parte di Samantha di prendere sotto la propria ala protettiva un ragazzino difficile. Dopo tutto ha un buon lavoro,un compagno...O è solo una facciata dalla quale si evince un'insoddisfazione di fondo e il desiderio di affetto?! Forse si. E questo lo di denota quando il compagno la mette di fronte ad una scelta “O lui o me”. La risposta è facilmente deducibile.
Molte scene sono volutamente tagliate di netto,lasciate in sospeso.Viene mostrata l'essenzialità delle situazioni tralasciando sentimentalismi prolissi in quanto ai fini del film non è importante,ad esempio, come è morta la mamma di Cyril. Sta il fatto che è morta, motivo per il quale il ragazzino si attacca così caparbiamente alla figura paterna. Qui lo stile dei registi è inconfondibile.
Nel film c'è tutto,nonostante i suoi 80 min di durata e vuole dare un messaggio importante: accettare i propri sbagli,subirne le conseguenze e ricominciare daccapo. La scena finale è bellissima...Cyril e Samantha in sella alla loro bicicletta decisi ad affrontare la vita insieme con ottimismo.
Voto:9
Avevo visto il trailer e avevo deciso di andarlo a vederlo.
Devo dire che non sono rimasta delusa. Il film merita davvero in quanto è molto bello, ricco di significati profondi, con messaggi importanti.
Mostra com'è diventata la società oggi. Non è un film qualsiasi, è un film importante, anche se è fatto in modo semplice, con attori di serie B ma comunque bravi ed efficaci.
Dunque consiglio a tutti di andare a vederlo, anzi vi obbligo a vederlo!
Unica cosa: non vi aspettate di vedere un film movimentato, thriller, d'azione perchè non lo è. Purtroppo non mi piacciono molto i film drammatici francesi stile Luc Besson perchè sono troppo lenti e tranciano le scene di netto.
Il regista poteva spiegare un po' meglio alcune scene rimaste in sospeso. Poi ultima cosa: il finale lascia un po' in sospeso...
ho iniziato a vedere questo film un pò sfiduciata...ora vi dico che è di una profondità incredibile, bellissimo, nella sua semplicità...con attori sconosciuti..emerge il vero valore di questa pellicola..per questo gli do il massimo dei voti...
Davvero riuscito questo film dei fratelli Dardenne e davvero bravi gli attori, specialmente il ragazzino che impersona Cyril. Mi ha impressionato la grande dignità di questo ragazzino in un mondo di adulti egoisti e insensibili, a cominciare da suo padre (se così ancora lo si può chiamare), che deve in qualche modo fronteggiare una potente carica aggressiva, in compagnia della sua bicicletta, vero protagonista-ombra del film. Ne vale la pena.
Ottimo film, qualche piccola sbavatura non toglie nulla al valore dell'opera. La narrazione intensa non dà respiro e tiene inchiodati sino alla fine. Il dualismo tra una situazione sull'orlo del precipizio e un sottile filo di ricucitura che riprende vigore costituisce il pregio del film, che non scade mai nel sentimentalismo. Film duro e realistico, finale valoroso e riflessivo.