Un film semplice, lirico, intimista. A tratti (per esempio l'indimenticabile finale) di una dolcezza struggente. Nonostante il cast stellare, mi è sembrato soprattutto una storia di facce e di luoghi veri, quasi un dono postumo del migliore neorealismo italiano, di cui ha la delicatezza e la forza.
Dal punto di vista della regia è senz'altro un film coraggioso, ispirato, sdegnoso di qualsiasi calcolo commerciale. La misura è un'altra cifra del film (semplice senza essere superficiale) ad onore dei grandi protagonisti, ma più ancora dei bravissimi attori caratteristi.
Grazie Michele, per questo film, per il tuo coraggio.
Ho letto l'opinione di Hyuma e per dovere di cronaca affermo che questo film, subito dopo la proiezione al festival di Venezia, ha ricevuto addirittura un quarto d'ora di applauso. Sono stato più volte un critico cinematografico inviato alla biennale e non ricordo un simile accoglimento da parte del pubblico. Un mio collega disse "sembra che il migliore film sia stato escluso dal concorso".
E' un film che ha colpito perchè Placido ha avuto il coraggio di andare controcorrente, proponendo una storia unica, un ambientazione al livello de "Il Signore degli anelli" senza il bisogno di effetti sepeciali, un cast stellare in cui spicca suo nipote che evidentemente ha la recitazione nel sangue, un'introspezione dei personaggi che non si vedeva dai tempi di Al Pacino.
Il successo al botteghino non c'è stato (il che, con l'attuale crisi del cinema, è una cosa che capita) ma questo film ha portato l'attenzione della critica su Placido e il conseguente apprezzamento dei suoi film successivi.
Placido ormai sta facendo una buona carriera da regista. Tra i suoi film questo rimane indubbiamente il migliore, perchè ha qualcosa di attrattivo che difficilmente si riesce a spiegare.
E' un film che mi sembra non ebbe un grande incasso al cinema, ma negli ultimi anni ha ottenuto buoni ascolti in televisione; soprattutto su sky, in cui gira il buon cinema.
Ottimi gli attori, peccato che Placido non li abbia riproposti come ha fatto con Accorsi.
E' strano come un film incedibilmente bello come questo sia passato in sordina tra le sale; come affitti-video invece è andata un pò meglio, però rimane comunque sottovalutato. Credo sia il miglior film italiano dopo "8 e mezzo" e "La vita è bella". Grandi interpretazioni degli attori, soprattutto quella del giovane Piero Pischedda: la promessa del cinema italiano.
Un cast eccezionale (la Mezzogiorno, Bentivoglio, Rubini, Papaleo) ed una trama splendida per il più intenso film di Michele Placido, in assoluto uno dei migliori film italiani degli ultimi dieci anni, che merita di essere visto e rivisto. Ottime la regia e la fotografia, con gli attori calati benissimo nei personaggi.