IL GIOIELLINO, di Andrea Molaioli (lo sento nominare per la prima volta) è un film passato inosservato, ma di altissimo livello. E' la storia vera della Parmalat, dal decollo vertiginoso al crac che trascina nel suo vortice una delle migliori squadre di Serie A (i nomi ovviamente sono cambiati e "la città" non è mai nominata, tanto che il film è stato girato a Roma). Il film scorre via coinvolgente ed emozionante, pur con qualche oscurità (almeno per me che sono digiuno di economia) dovuta all'insistenza su dettagli tecnici. I due interpreti maschili, Remo Girone e Toni Servillo ci offrono due interpretazioni superbe e tra questi due giganti non sfigura la protagonista femminile, la per me sconosciuta Sarah Felberbaum. Una lezione di storia contemporanea raccontata in maniera chiara ed avvincente, lontana da toni propagandistici o polemici.
Ottimo film che ricostruisce il caso della Parmalat e molto buona l'interpretazione degli attori principali..
in alcuni casi si poteva scendere ancora di più nel dettaglio, ma va bene lo stesso..
voto 7,5 arrotondato a 8
Ma sembra così difficile da noi fare film di spessore al posto degli stupidissimi cinepanettone o dei comici che sono molto più bravi negli sketch anzichè nei lungometraggi. Peccato solo il finale. Meno male che la realtà..
Avendo gia' visto alcuni film di Toni Servillo, ho deciso pochi giorni fa di guardare anche questo, poiche' strettamente legato ad uno dei fatti di cronaca economica degli ultimi anni.
Il film, come da titolo, si e' rilevato una piacevolissima sorpresa, non solo per la grandissima capacita' degli attori, Remo Girone e Toni Servillo, sono delle istituzioni, ma anche per la lucidita' con cui e' narrato l'evento in se', e' assolutamente uno di film italiani piu' belli degli ultimi anni. E' lamentabile che da marzo, data della sua uscita, ad oggi questo sia il primo commento, ad un film che davvero narra la storia di una delle poche multinazionali italiane....ovviamente a conduzione familiare....il piu' grande scandalo finanziario a livello europeo che abbia coinvolto una societa' privata. Da vedere, per istruirsi (non c'e' da stupirsi, che in un Paese come il nostro, dove cento vetrine e' visto piu' di un tg, film cosi' non raccolgano il grande successo che meritano).
Film interessante da vedere, si entra gradualmente nell'abisso di sensazioni tra brama di potere, opportunismo e avidità umana. Ho trovato la sceneggiatura un po' secca e distaccata, tuttavia Toni Servillo seppur ormai stereotipato nei ruoli dell'uomo freddo e anaffettivo, incarna bene la figura del famoso ragioniere di Parmalat che fu complice e artefice lui stesso del crack finanziario del secolo. La regia sembra quella di Sorrentino...ma manca qualcosa...Consiglio di vederlo perchè comunque è un film che non annoia e chiarisce le idee a chi come me è distante dalla concezione di certi meccanismi dove economia, politica e finanza insieme formano una macchina infernale di imbrogli e falsità.