Personalmente sono allibito per la scarsissima considerazione sulla pellicola espressa dal precedente opinionista ma soprattutto per la presa di distanza della Signora Monica Cabras (recensore) alla presenza di un lavoro secondo lei troppo "intimista" (in altri termini, detto in parle semplici come comprende chi scrive: avente significato, pathos ed emozioni non recepibili da parte della generalità degli spettatori ovvero di difficile condivisione/recepimento).
Premetto subito che altri recensori (in base ad un mio scandaglio sul Web) hanno espresso opinioni diametralmente opposte rispetto a quanto espresso dalla Signora Cabras al punto che qualcuno ha affermato che il "finale" ha comunicato forse solo ai cinefili (in grado di coglierne le sfumature, non io comunque) un significato/messaggio dirompente, la summa cioè dell'intero lavoro di ricerca svolto dal regista, ancorchè nato tre anni dopo il "golpe militare" cileno: un lavoro meritane massimi riconoscimenti ai festival ai quali ha partecipato l'opera.
Io faccio, umilmente, silenzio di fronte a quanto mi ha trasfuso l'opera: l'angoscia mostrata, il senso di realismo e di poesia comunicato dal regista nella disaffezione alla vita stessa da parte dei personaggi principali del film (la scena delle auto distrutte è di una incisività tale da non richiedere commenti), il senso dell'atroce consumazione del possesso (Mario) su chi soggiace alla paura del protagonista (Nancy) e soprattutto il disgusto per la vita (i pianti de protagonisti lo dimostrano).
Non voglio inneggiare a capolavori o opere meritanti ricooscimenti di nicchia (ci vuole altro, lo so) però io credo che opere di questo livello meritino ben altre recensioni e valutazioni da parte degli spettatori. Per questo motivo formulo esprimo un giudizio molto più alto di ciò che potrebbe essere una valutazione "media".
Questo film tenta di riviere la drammaticità delle prime ore golpe cileno, basandosi su una storia di abbandono e solitudine, metafora della società cilena sull'orlo della dittatura. Peccato che manchino attori, regia, sceneggiatura, e tutto alla fine risulti in un brodo freddo dove galleggiano tante cose, senza un filo logico, senza sapore.