Il primo, sei anni fa, era tutto comico dall’inizio alla fine; il secondo, due anni dopo, si distingueva dal precedente per alcuni momenti seri che davano la sensazione di un certo stacco col primo episodio; questo terzo capitolo sembra ora volersi porre come equidistante da queste due istanze, la commedia e il dramma: nel complesso non fa scompisciare dalle risate, ma é sicuramente meno triste che in alcuni passaggi del n° 2. La struttura é sempre ad episodi, legati dal filo conduttore di un giovanissimo tassista filosofo dell’amore (Emanuele Propizio), con ancora qualche riferimento incrociato nell’ultimo dei tre, un espediente narrativo, quest’ultimo, caratteristico del primo 'Manuale d’amore' e già meno impiegato nel successivo.
L’unico interprete presente in tutti e tre i film é Carlo Verdone, mentre del precedente ritroviamo Riccardo Scamarcio e Monica Bellucci, ma la novità é sicuramente l’inconsueta quanto simpatica presenza nel terzo episodio della guest-star Robert De Niro che dimostra, almeno a mio avviso, di sapersi muovere bene anche nel nostro cinema, stando al gioco con l’apparente spirito di una partecipazione amichevole. Scritto anche stavolta dal regista Giovanni Veronesi con Ugo Chiti ed il giovane Andrea Agnello (che non compariva nel primo film), é un film molto gradevole che vi consiglio di vedere. L’episodio relativamente meno divertente é il primo, con Scamarcio e la sempre sensuale Laura Chiatti e con Valeria Solarino, un racconto con velleità edificanti ambientato in Toscana. Il secondo è il più esilarante, con un po’ della malinconia dei film di Verdone regista nel finale (con la partecipazione di un sempre in gamba ultraottantenne Paolo Ferrari), mentre il migliore é sicuramente l’ultimo, che poggia soprattutto sull’inedita accoppiata De Niro-Bellucci: il meglio del film é forse quando lei gli insegna a fare lo strip-tease, una sequenza che ha del memorabile. Una storia dolce e romantica, in cui Bob recita senza troppa difficoltà nella nostra lingua nel ruolo di un attempato professore americano in pensione che si innamora della figlia del rozzo portiere del suo palazzo (un Michele Placido sempre più spesso in parti di meridionale sopra le righe), con qualche soliloquio in inglese sottotitolato. Tutto da gustare.
Nell’intervista a questo sito Veronesi ha dichiarato di voler realizzare altri due capitoli. Speriamo!
Le tre storie raccontate sono ben scritte e ben interpretate.
Sicuramente la classe fa eccellere De Niro,ma Verdone è sempre il custode delle risate.
Veramente bella e curata la fotografie con splendide immagini di Castiglion della Pescaia e Roma.
Veronesi si conferma valido commediante.
Io parto dal presupposto che so già cosa mi aspetto di vedere, e se non mi annoio per me il risultato è ottenuto. E questo film non annoia. Non capisco chi lo vede e dà voto 2, non ha senso. Ma nemmeno il film ce l'ha direte voi. E in effetti è vero, ma non è così pessimo. Più che sufficiente.
questo mi è piaciuto, non ai livelli del primo, anche se molto diverso il messaggio e di suo aveva la novità! lasciando perdere la prova di Scamarcio che mi chiedo come si possa definire attore, mi è piaciuta la Chiatti e tutta la combriccola dei paesani toscani comandati dal magnifico Ballantini! Verdone fa la sua parte e diverte, De Niro una colonna! riesce in qualsiasi parte, magnifico!!!!! direi di consigliarlo dimenticandosi degli altri due!