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Gianni e le donne

Opinioni presenti: 7
Media Voto: Media Voto: 7.5 (7.5/10)

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Appagante

(10/10) Voto 10di 10

Film in linea con "pranzo di ferragosto"...pacato, gradevole, ben recitato e ben sceneggiato. Questa maniera di fare cinema da parte di Gianni Di Gregorio mi piace un sacco. Attendo volentieri il prossimo lavoro.



Pier, 42 anni, Ancona (AN).




Assolutamente d'accordo !!!

(7/10) Voto 7di 10

Ho letto con grandissimo piacere la recensione di Olga da Perugia. A prescindere dalla valutazione sul film, che condivido al 100%, voglio complimentarmi con Olga per la chiarezza dell'esposizione, la competenza e la serenità con la quale ha presentato ogni singolo aspetto del film. Grazie.



Giorgio, 72 anni, Fano (PS).




Carino, ma non all'altezza del pranzo.

(10/10) Voto 10di 10

Un film estremamente piacevole che si lascia guardare e godere per l'ora e mezza in cui vuole intrattenerci. Scene bellissime, bravissimo lui. Si percepisce lo stesso clima del ferragosto del precedente film che m'ha incantato, con scenario una Roma d'estate assopita. Semplicemente favoloso. Estremamente realista, malinconico... Normale. È il dipinto d'una vita normale. Magnifico. Merita almeno 8, 7 è decisamente troppo poco! Va visto, ma senza troppe pretese, e con un bianco bello fresco a far compagnia!



Lele, 27 anni, Padova.




una gentile malinconia

(7/10) Voto 7di 10

Entrando in sala mi sono detta: “Sarà come il primo…?”. Sì e no. Indubbiamente la cifra dell’autore, che ne è anche interprete, è quella del Pranzo di Ferragosto, ma la capacità di regia si è raffinata ed è cresciuta la organicità del racconto che sembra un vero lungometraggio, pur essendo costellato di tenere gag, piccole digressioni, scenette di vita urbana. Simile al primo film è anche la scelta di un budget basso, ma la formazione di un cast polifonico in quanto a età e situazioni è stata certo più complicata da gestire e il nostro se l’è cavata bene. Mi è anche piaciuto lo scorcio di città scelto da Di Gregorio perché è una zona di Roma molto suggestiva, con le sue pietre grigie, i giardini segreti e bellissimi, le villotte borghesi con atmosfere alla Moravia e cristalleria alla Gozzano, nonché splendide antichità sparse in vari punti, come l’Ara Pacis. Ma soprattutto ho ritrovato, filtrato dalla sensibilità di un uomo autoironico e malinconico, lo spirito dei “migliori” (Tati, Keaton, Allen e Moretti). Adatta anche la scelta della colonna sonora, a volte in contrasto, a volte aderente a quelle nebbioline presenili che colgono chi si trova sugli anta avanzati, ma dalle quali ancora ci si salva con l’antidoto del sorriso. Vorrei ritornare un momento sui personaggi minori, che sono molti e tutti colorati al punto giusto. Per la maggior parte il nucleo protagonista è una piccola città di donne alla Fellini, ma non mancano caratterizzazioni al maschile, come gli omini del bar, il giovane fidanzato scansafatiche della figlia, i frequentatori muniti di cane del parco e soprattutto l’amicone che ne sa una più del diavolo su come affrontare la caduta di desiderio che affligge Gianni. Cito per tutte le gustosissima scena in cui vengono miscelati con garbato umorismo viagra e traffico cittadino. Mentre nel primo film, centrale era il gruppetto delle irriducibili nonnine, qui tutto si muove attorno a Gianni. Ritroviamo la madre, sempre esigente ed oppressiva, che approfitta largamente, come tutti, della mite gentilezza del figlio, una moglie che lo sostituisce nel guidare casa ed economia traballante, una figlia distratta e in perenne lite con il fidanzatino che vive alle spalle dei futuri suoceri. E poi ci sono le altre: quelle che individua e propone l’avvocato amico, quelle che ripesca lui dal suo passato, tentativi di approccio tutti destinati a fallire. Gli esiti ricordano vagamente Provaci ancora Sam, ma sono caratterizzati all’italiana con tratti che sottolineano il carattere inconcludente della borghesia romana tra insignificanza socio-politica e decadenza materiale. Su questo canovaccio, con elementi surreali o umanissimi, si muove con maestria il regista. Gli attori, a cominciare da lui, sono tutti degni di nota. Adesso, Gianni, attento al terzo!



olga, 65 anni, perugia (PG).




Mah...

(6/10) Voto 6di 10

premetto che amo molto il cinema così, sussurrato, misurato, un po' alla "Dardenne" (con la telecamera che "pedina" il protagonista)...Tuttavia mi aspettavo un qualcosa di più...non so cosa ma di più. Di Gregorio non si discute ...ha talento, tecnica, idee e non è male nemmeno come attore. Tuttavia il filom mi è parso un pochino esile ed il finale un po' buttato lì. Comunque passabile.



Stefano, 42 anni, Usmate (MI).





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