è un film che non fa sconti al dolore, ai silenzi, all'impotenza, all'incapacità di reagire dopo un grande dolore, all'amore, alla vita... come si soppravvive alla morte di un figlio di pochi anni? a chi o a che cosa aggrapparsi? alla ricerca della verità? non affrontandola? forse l'unico modo è aggrapparsi alla vita e alla quotidianità un passo alla volta, grazie all'aiuto di quell'unico grande sentimento che è l'Amore. magistrali Nicole Kidman e Diane Wiest nel ruolo di sua madre
Mi sembra che nè l'autore della recensione nè coloro che hanno inviato la loro opinione abbiano colto l'elemento centrale del film, cioè la domanda che ci si pone di fronte a immani tragedie: "Se un Dio esiste, perchè non impedisce che succedano?".
La risposta che viene data dalle persone colte ha a che fare con il libero arbitrio; quella che viene data dai poveri di spirito che si lasciano abbindolare dalle terapie di gruppo è del tipo: "Dio ha voluto un altro angelo vicino a sè", come abbiamo sentito dire nel film.
La protagonista è troppo intelligente per accettare tali stupidaggini e non riesce a darsi pace, finchè non viene al corrente della teoria scientifica del Pararrel Universe. Così trova sollievo al proprio dolore pensando che molto probabilmente esiste, nell'universo infinito (non molto grande, infinito!) almeno un altro mondo identico al nostro, dove vivono persone identiche a noi. Ma in quel mondo, per una concatenazione diversa degli eventi, suo figlio non muore e la famiglia rimane una famiglia felice. Allora, un po' rasserenata da questo pensiero, trova la forza di tentare di ridare un senso alla sua vita coniugale, anche se il marito è di quelli che la consolazione la cercano solo nel sesso.
Un discorso analogo potrei farlo per la colonna sonora.
Non ce l'ho fatta a finirlo. Dopo circa 45 minuti ho mollato perché non ce l'ho fatta. Ho una figlia di 8 anni e il pensiero di quello che potrebbe essere la mia vita senza di lei mi ha reso impossibile proseguire oltre. Per quel che ho potuto vedere il film è un buon prodotto hollywoodiano, con attori perfettamente in parte e dialoghi e situazioni ben costruite e dotate di un discreto realismo.Rende bene l'idea di come un lutto di questo tipo renda impossibile vivere in modo normale da quel momento in poi. Come diceva qualcuno "quel tipo di dolore non può passare, si può solo tentare di conviverci". Aaron Eckart è un ottimo , davvero ottimo attore. Angoscianti i momenti in cui il padre vede vecchi filmati in cui giocavano con il bambino. Consigliabile a chi NON ha figli piccoli !
Un film vero che racconta le difficoltà di vivere una tragedia familiare, e cerca di farlo col miglior metodo possibile, senza perdersi in eccessi. Una domanda per valerio: che stato civile avrebbe per aver capito il film?