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La donna che canta

Opinioni presenti: 12
Media Voto: Media Voto: 9.5 (9.5/10)

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Un capolavoro assoluto

(10/10) Voto 10di 10

10 è l'unico voto possibile. Perfetto sotto tutti i punti di vista. Terribile ma non cruento. Fa venire i brividi ma non piangere (a me). Una storia incredibile raccontata con una maestria impressionante. Ti lascia col fiato sospeso dall'inizio alla fine... Un capolavoro del cinema fruibile da tutti (adulti, però). Non certo il solito film noiosissimo da cineforum. Un film da decine di oscar, sulla scia di millionaire... altro che le baggianate che normalmente li vincono... Un capolavoro assoluto.



Maurizio, 40 anni, Lecco (LC).




Un capolavoro

(10/10) Voto 10di 10

Come non dare il massimo ad un film che raggiunge la sua perfezione sotto tutti i punti di vista. Tecnicamente il film è un opera d'arte per la narrazione, per la csenografia, per la fotografia, per la recitazione e per una colonna sonora struggente fin dalla prima scena. Sinceramente non è neanche lento, perchè la storia è talmente piena (qui il dolore e l'odio della guerra è talmente profondo e dilaniante che un colpo di pistola ha effetti molto più devastanti delle esplosioni spettacolari holliwooddiane) ed intensa di significati che con un ritmo diverso non avresti il tempo di assorbirla. Infine, ad un film girato e narrato in maniera maestosa, dobbiamo unire una storia che racconta il dolore, l'odio, l'amore e la guerra come raramente è mai stato fatto. Una vera e propria catarsi purificatrice, in cui l'amore si trasforma in odio nella sua accezione più pura rappresentata dalla guerra, e culmina in un dolore atroce, per poi trasformarsi nuovamente in amore attraverso il perdono. Un film consigliatissimo, da non perdere, sopratutto a chi non cerca un modo per evadere due ore, ma vuole vivere un'esperienza.



Orlando, 43 anni, Guidonia (RM).




Da brividi che FILM

(10/10) Voto 10di 10

Siamo abituati da anni giustamente a vedere e rivedere quello che il popolo ebraico ha dovuto subire,un orrore.Detto ciò,vedendo questo film,mi ha fatto anche molto male aver visto,le comunità cristiane non ebraiche,in cisgiordania,massacrarsi tra di loro in una lotta intestina dovuta esclusivamente a motivi religiosi,cmq come nel film si dice in una scena,se in passato ci fosse stato un imparziale notaio per l'assegnazione delle terre,facendo passare in secondo luogo le assegnazioni delle tavole sacre forse ci sarebbe stata meno violenza e crudeltà tra palestinesi musulmani e quelli cristiani,figuriamoci,come si sarebbero loro malgrado adeguate anche loro in maniera civile,coloro che occupano la terra di israele,Pura fantasia ma che darei pur di non assistere agli scempi visti nel film e che la cronaca ci consegna quasi tutti i giorni da decenni,FILMONE DAVVERO!



massimo, 50 anni, imperia (im).




naturalmete umani

(10/10) Voto 10di 10

Film che stravolge e nello stesso tempo compatta i valori, al di fuori di ogni luogo comune. Un figlio della vergogna che diventa cecchino, toturatore, padre e fratello. frutto di influenze culturali, imposte da pressioni in cui ci si confronta con l'orrore di altre verità. In un labirinto di pensieri e di contrapposizioni. questa è la rivincita dell'amore, di una donna che ha saputo difenderla dai facili e comodi isterismi, in un silenzio assordante e a volte inconcepibile, ma che nello stesso tempo ha vinto quando si è arresa all'abbandono di quel figlio e all'abbandono in quelle che comunemente sarebbero vergogne. La mia riflessione è questa:l'ideologia è capace di mediare di fronte a tutto, io dico no. L'amore come istinto ha vinto, nel salvare frutti inconsapevoli del dolore. La cultura, l'abitudine secolare di unirsi tra consanguinei, di famiglie nobili ha dato origini a bizzarre caratteristiche ed anomalie fisiche aberranti, oltre che ad un' eugenetica. in natura questo non sarebbe successo, l'olfatto avrebbe fatto da repulsione, e da equilibratore. dov'è la giusta via? Indottrinare e controllare le menti, in nome di volontà e diritti superiori. io dico che un sano dubbio è meglio di qualsiasi assolutismo oltre che ti fa mettere in gioco.



salvatore, 48 anni, calvello (pz).




Il grande cinema della frontiera di guerra e pace

(10/10) Voto 10di 10

Il meccanismo narrativo di un'esecuzione testamentaria, racconta la scoperta di un'oscena storia di guerra di una mamma segnata dalla sua vita e dalla scoperta della verità. Senza dubbio eccezionale la storia e come la si svela, con tempi e modi che fanno uscire dal Canada ed entrare nella guerra del Libano, che fanno vedere l'anima dei due figli e danno tante emozioni allo spettatore. Accompagnati da delle figure paterne che sono di guida e di supporto nella ricerca della verità. La metafora della matemica (3 stupende scene, di cui una molto sarcastica con tante citazioni) per descrivere l'assurdità della guerra, con la scena finale che mette alle strette chiunque dando scenari di pace.



Hesalox, 37 anni, Cagliari (CA).





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