Quando vidi quel titolo sull'elenco del cineforum, mi chiesi che film fosse. Quando ieri sera sono uscito dalla sala mi sono chiesto perchè è così poco noto. Certo, come dice il commento precedente, il finale è un po' eccessivo, ma quanti film che hanno avuto successo avevano dei finali poco credibili ? Le due ore volano, tra sorrisi, commozione, riflessioni, indignazione. E' un film che si lascia vivere, e che affronta con semplicità problematiche complesse. Eppure il messaggio è chiaro e rissunto nella divisione dell'umanità tra uomini buoni e uomini cattivi, null'altro. I commenti della sala sembravano unanimi nel riconoscere il valore di quello che si era visto, aldilà della semplicità, che a mio parere spesso è un merito, quando non scade nella banalità. Ci si arrampica sempre nella ricerca dei risvolti intellettuali delle vicende, forzando spesso il semplice racconto della vita. E' un film che mi è rimasto dentro, e penso che questo sia l'importante per un film. Ed è un film che potrebbe essere educativo, se avesse trovato una distribuzione migliore in Italia. Ma si sa, non sempre certe scelte commerciali sono lungimiranti, soprattutto nella fase della globalizzazione, che tra l'altro in questo film, essendo di matrice indiana, viene utilizzata al contrario, come dovrebbe essere in realtà.
Bel film... mi accorgo di come le due ore di film siano ben riempite senza risultare pesanti o troppo lunghe. si riesce a percorrere una storia di vita di un uomo e nel contempo riflettere sui temi dell'accettazione del "diverso", profondo e lascia spazio ad ognuno di pensare. Viene da pensare che gli errori della storia che non dovremmo più riipetere li commettiamo di continuo nel quotidiano.
Anche io purtroppo condivido che nel finale si è un pò sovracaricato con eccessi di zelo nella trama.
Ma resta un gran film... da regalare per riflettere.
ultima nota... lo sguardo dell'attrice vale 1/4 di film.