Un film girato magistralmente, commovente, pieno di senso come pochi. Gli attori sono bravissimi, a cominciare da Lambert Wilson. Straordinario, una delle migliori pellicole dell'ultimo decennio.
Non so se l'autore della recensione di fiom up abbia visto davvero il film... altro che banale o narrazione modesta. La vita in un monastero è così, fatta di momenti ripetuti, di piccole cose, del lavoro quotidano, della preghiera liturgica. Proprio i momenti della preghiera sono quelli che più colpiscono e permettono di capire la scelta dei monaci di restare. Il testo dei canti molto significativo... E' dalla preghiera che i monaci capiscono qual è la testimonianza che sono chiamati a dare, cosa significa per loro vivere il Vangelo in terra musulmana. Che poi a volte il film sia eccessivamente lento è anche vero, ma... questa è la vita in un monastero.
Apprezzabilissima la scelta di evitare le scene violente. L'unico neo mi sembra l'aver sorvolato troppo sulla situazione politica dell'Algeria di quegli anni...
Nel panorama desolante del cinema di questi tempi e soprattutto dei valori (sono i giorni del bunga bunga), vedere un film come questo e' un respiro di aria buona.
Puo' darsi che potesse essere girato meglio, poteva essere meno lento (anche se i ritmi di un convento veloci non lo sono di sicuro), certamente alcuni temi potevabno essere approfonditi di piu', ma comunque e' meglio che film come questi ci siano e che si possano vedere.
Consigliatissimo.
Non amo vedere film lunghi, e i francesi ci hanno sempre abituati a pellicole concentrate, ben ritmate.
L'eccezione è Uomini di Dio, splendido gioiello inaspettato che, a parte qualche dialogo poco approfondito, risulta essere una piacevole sorpresa di questo fine 2010.
Fa riflettere, emoziona, ti rende partecipe di una vita, quella dei monaci, simile a quella di tantissimi altri preti, suore, laici missionari che lottano per tutta la gente sotto la minaccia dei gruppi di terroristi. E fa pregare per loro, pur non chiedendolo.
i turbamenti, le paure, i dubbi di 8 monaci che scelgono il martirio in nome di un amore che abbraccia l'umanità. l'uomo senza il conforto di una fede (non necessariamente religiosa) è destinato a piombare nel buio della cieca violenza