Il film tutto sommato è guardabile e ben interpretato, ma il risultato qual è? Cosa lascia? Cosa insegna? Dove vuole andare a parare? No no non ci siamo.
Mi ha dato l’impressione di intenzioni superiori ai risultati, di occasione sprecata. Avevo già letto in qualche recensione che il soggetto é da commedia all’italiana classica: un gruppo di scalcagnati che organizza un grosso colpo, alla maniera dei ‘Soliti ignoti’ da cui il genere stesso ebbe origine, quindi senz’altro buone premesse. Ma la storia, ispirata al sequestro Moro, mi é parsa narrata senza nerbo, per così dire: il montaggio é nervoso e il racconto frammentario, il che non va a vantaggio della solidità e della fluidità della narrazione, visto che la sceneggiatura in sè aveva sicuramente buone idee, come si evince da alcune battute e soprattutto dal sottofinale nella sequenza della liberazione del politico da parte della polizia. Forse il regista e co-sceneggiatore Lucio Pellegrini doveva dirigere con mano più ferma. Peccato. Interpreti un po’ sopra le righe ma ok. Il titolo si riferisce allo storico successo di Alan Sorrenti di cui ad un certo punto viene ascoltato un disco nel covo degli improvvisati rapitori nonchè l’ennesima cover nei titoli di coda. Fra parentesi, si vedono molte sequenze di Cervinia, da tempo tristemente deturpata da quegli enormi, orribili condomini da metropoli, roba da arrestare chi li ha fatti costruire.
Mi ha dato l’impressione di intenzioni superiori ai risultati, di occasione sprecata. Avevo già letto in qualche recensione che il soggetto é da commedia all’italiana classica: un gruppo di scalcagnati che organizza un grosso colpo, alla maniera dei ‘Soliti ignoti’ da cui il genere stesso ebbe origine, quindi senz’altro buone premesse. Ma la storia, ispirata al sequestro Moro, mi é parsa narrata senza nerbo, per così dire: il montaggio é nervoso e il racconto frammentario, il che non va a vantaggio della solidità e della fluidità della narrazione, visto che la sceneggiatura in sè aveva sicuramente buone idee, come si evince da alcune battute e soprattutto dal sottofinale nella sequenza della liberazione del politico da parte della polizia. Forse il regista e co-sceneggiatore Lucio Pellegrini doveva dirigere con mano più ferma. Peccato. Interpreti un po’ sopra le righe ma ok. Il titolo si riferisce allo storico successo di Alan Sorrenti di cui ad un certo punto viene ascoltato un disco nel covo degli improvvisati rapitori nonchè l’ennesima cover nei titoli di coda.
Fra parentesi, si vedono molte sequenze di Cervinia, da tempo tristemente deturpata da quegli enormi, orribili condomini da metropoli, roba da arrestare chi li ha fatti costruire.
Tratti inganno dal trailer che lo faceva apparire come un film molto divertente ci siamo ritrovati nel cinema davanti ala solita truffa, ciò che ti propinano nei trailer non è il film. Scialbo a tratti lento e anche noioso. Il regista avrebbe dovuto scegliere se fare un film impegnato oppure un film comico. Bha!!!! EVITATELO