Film di una straordinaria, straziante tenerezza !
Bentivoglio si conferma un maestro da Oscar, superba l' interpretazione dell' ottima Francesca Neri, bella e dolcissima, un bell' apprezzamento anche a Serena Grandi.
Sono veramente basito dai giudizi negativi che precedono, una vera ingiustia a mio parere. Certi film andrebbero vietati ai "minori predisposti con l' anima"
Affrontare in un film il tema dell'Alzhaimer è una scelta coraggiosa e non comune. Pupi Avati lo fa calando l'argomento in una storia d'amore, e lo fa con sobrietà e delicatezza. Non capisco le accuse di scivolamenti sentimentali. La storia si dipana con equilibrio e credibilità, interessanti il contrasto tra il livello alto borghese della famiglia di lei e l'umiltà delle origini di lui. Straordinario il rapporto tra la modernità della vita attuale e l'autenticità di un'infanzia non facile, infanzia che ritorna con nostalgia irresistibile nella fase di peggiorameto della malattia. In questo contrasto si inserisce il tratto poetico del film. Ottimi gli interpreti, superlativo come al solito Bentivogli, brava la Neri e Cavina. Sorprendente Serena Grandi che ritrova nella maturità un'autenticità da tempo smarrita che ce la restituisce come attrice spendibile per ruoli meno banali.
Non facile girare un film su un tema così delicato.Avati fa centro con una storia molto bella grazie anche all'utilizzo di azzeccati feedback che intervengono nei momenti più duri del fim.Bentivoglio ai massimi livelli.
Beh, non sara' un filmone di quelli che restano impressi, ma, a parte il mio "debole" per i film di Pupi Avati, non ho trovato questo film cosi' orrendo e noioso come viene descritto nelle prime recensioni in questa scheda. E' sicuramente un po lento, ma del resto il tema narrato non poteva certo essere rappresentato con chissa' quale vivacita'. Gli attori svolgono la loro parte dignitosamente, senza infamia e senza lode. Si poteva fare meglio ? Probabilmente si, ma resta comunque un film che puo emozionare, e che tutto sommato vale la pena di essere visto.
Chi non ha vissuto in casa l'esperienza di un genitore afflitto da questa malattia, non puo' capire questo film....
e' una storia nata con delicatezza e con altrettanta delicatezza si evolve verso un finale....drammatico, si'.... ma non triste.... non ti lascia l'amaro in bocca... infatti lo spettatore commosso, esce dalla sala cinematografica con una grande sensazione di serenita' e speranza !!!
quando in famiglia c'e' un malato "terminale"..... si vive la malattia in simbiosi con lui, fino alla fine..... alcune volte si cade in depressione, altre volte si vive alla giornata, con delicata rassegnazione .
la neri sembra algida perche' non vuole farsi vincere dal dolore ma vuole sostenere il suo ruolo di donna forte, fino alla fine...
il fratello - un superbo, affascinante lino capolicchio, uomo dai mille volti e dalle mille espressioni - come la sorella, e' gelido nell'analizzare il decorso della malattia..... ma, pur stando vicino al malato, cerca di salvare la fragile personalita' della sorella chicca, sottoposta ancora una volta a una nuova dura prova della vita, che non le ha regalato la gioia di un figlio ....
il malato..... nell'inconsapevolezza, torna verso la sua sconfinata infazia e divide questo maeraviglioso mondo con la sua amata...che ora e' madre, ora e' sorella, ora e' moglie.
un film ottimo, sconfinatamente dolce e vero, dalle sconfinate sfaccettature!!!!