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La passione

Opinioni presenti: 8
Media Voto: Media Voto: 6.5 (6.5/10)

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Commedia semplice ma riuscita

(8/10) Voto 8di 10

Non possiamo certamente aspettarci un capolavoro assoluto , ma Mazzacurati sa descrivere molto bene la vita di provincia....e in questa commedia dalla trama godibile anche se scontata per certi versi , ci regala due ore di leggerezza , farcite da risate garantite e soprattutto mai forzate....grazie anche alla maestria di Silvio Orlando ( perfetto in queste sceneggiature )........e di Battiston..( altro grande emergente )..... Perfetta pure la scelta di Guzzanti.........nella parte di Gesu'.... Andate a vederlo e non resterete delusi.........forse uno dei migliori film di Mazzacurati......



Paolo, 46 anni, Padova.




una passione poco appassionata

(7/10) Voto 7di 10

Non mi aspettavo da un regista così “eccentrico” in tutta la sua precedente produzione, una semplice commedia in questo La passione; pensavo a qualcosa di più serio e amaro che percorresse la sua riflessione sulla realtà. Non mi sbagliavo in quanto su un soggetto semplice e non originalissimo, il regista innesta delle domande interrogando ciascuno di noi sul peso del Sacro nella nostra vita e sulla qualità infima dell’attenzione alle relazioni umane ai tempi nostri. Né mi ha deluso la fotografia di Luca Bigazzi, calda, chiaroscurata, suggestiva e l’umorismo ironico del primo tempo. Ma detto questo non mi pare si tratti di un film riuscito. Spieghiamo perché. In primo luogo il soggetto: realizzato con scene che spesso risultano slegate, banali, recitate sopra le righe. E’ in scena un gruppo di farsesca umanità, che riscatta in un gesto finale la sua vita grigia e improvvisata. Ma tale schema percorre già quasi tutta la produzione di Monicelli, per cui c’era poco da aggiungere e tutto da rinnovare. In secondo luogo l’interpretazione di Silvio Orlando: l’attore appare sclerotizzarsi in un ruolo di frustrato con occhi all’ingiù e perenne espressione tra l’attonito e il rassegnato,che questa volta non colpisce nel segno. Infine, incompleto e sbiadito, il personaggio della giovane diva tv, raccomandata e potentissima, “vincente” agli occhi del suo agente, rispetto al regista in crisi, e non aiutata dall’interpretazione smorfiosetta di Cristiana Capotondi. Al centro della storia un uomo di cinema (Silvio Orlando) che da cinque anni non riesce a inventarsi una storia ed è quasi al verde. Quando avrebbe un’occasione, a prezzo di umilianti tira e molla col suo agente, ci si mette un problema relativo alla casetta che possiede in terra senese. Giunto sul luogo, eccolo di fronte a un ricatto un po’ speciale: sindaco e maggiorenti del borgo vogliono che lui diriga la sacra rappresentazione, tradizione paesana del venerdì di Pasqua. In cambio essi non denunceranno i danneggiamenti provocati nella chiesa locale provocati da una perdita d’acqua dell’appartamento del nostro. E di qui si dipana l’inizio dei preparativi per inscenare la Passione. Attorno a questa trama ruotano personaggi minori, alcuni vere macchiette, vedi quella di Corrado Guzzanti, altri di maggiore spessore, vedi quello dell’exgaleotto divenuto artista di strada e grande ammiratore del regista (Giuseppe Battiston). Il finale da pinacoteca per le scene della Passione e la prima parte della narrazione sono i momenti migliori di un racconto che non tocca le corde emotive dello spettatore.



olga, 65 anni, perugia (PG).




Delusione

(4/10) Voto 4di 10

Mi aspettavo molto, molto di più da questo film. Bella fotografia, semplici ma efficaci movimenti di macchina, ma la sceneggiatura? una vicenda che non viene sviluppata, nell'attesa che accada qualcosa, dialoghi imbarazzanti, il finale che ti costringe alla domanda: ma cosa ho visto stasera? Forse è questa la trovata, che noi poveri spettatori fatichiamo a capire: raccontare la sindrome del foglio bianco attraverso la prova provata dell'incapacità di saper scrivere una storia credibile, esattamente come questo film. Silvio Orlando, se i copioni che ti offrono sono solo questi... comincia a valutare il passaggio dal grande schermo alla fiction. La qualità (!) è la stessa, ma almeno la TV guadagnerebbe un attore (vero).



Rodolfo, 36 anni, acireale (CT).





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