Vicenda originale e brillante,molto bella l'ambientazione.A tratti le situazioni e i personaggi ricordano i film di Pieraccioni.Attori bravissimi tutti.
Non ha grandi pretese e la trama non è particolarmente originale, però qualche sincera risata può scappare e ci sono anche momenti di commozione. L'ultima parte eleva il livello del film ed il finale, sia pure sospeso, lascia un po' di speranza.
Un gran bel film, dove si ride di gusto, di quella comicità tragicomica che caratterizza il miglior cinema italiano. Grande prova d'attore di Guzzanti, da vedere assolutamente.
Non possiamo certamente aspettarci un capolavoro assoluto , ma Mazzacurati sa descrivere molto bene la vita di provincia....e in questa commedia dalla trama godibile anche se scontata per certi versi , ci regala due ore di leggerezza , farcite da risate garantite e soprattutto mai forzate....grazie anche alla maestria di Silvio Orlando ( perfetto in queste sceneggiature )........e di Battiston..( altro grande emergente ).....
Perfetta pure la scelta di Guzzanti.........nella parte di Gesu'....
Andate a vederlo e non resterete delusi.........forse uno dei migliori film di Mazzacurati......
Non mi aspettavo da un regista così “eccentrico” in tutta la sua precedente produzione, una semplice commedia in questo La passione; pensavo a qualcosa di più serio e amaro che percorresse la sua riflessione sulla realtà. Non mi sbagliavo in quanto su un soggetto semplice e non originalissimo, il regista innesta delle domande interrogando ciascuno di noi sul peso del Sacro nella nostra vita e sulla qualità infima dell’attenzione alle relazioni umane ai tempi nostri. Né mi ha deluso la fotografia di Luca Bigazzi, calda, chiaroscurata, suggestiva e l’umorismo ironico del primo tempo. Ma detto questo non mi pare si tratti di un film riuscito. Spieghiamo perché. In primo luogo il soggetto: realizzato con scene che spesso risultano slegate, banali, recitate sopra le righe. E’ in scena un gruppo di farsesca umanità, che riscatta in un gesto finale la sua vita grigia e improvvisata. Ma tale schema percorre già quasi tutta la produzione di Monicelli, per cui c’era poco da aggiungere e tutto da rinnovare. In secondo luogo l’interpretazione di Silvio Orlando: l’attore appare sclerotizzarsi in un ruolo di frustrato con occhi all’ingiù e perenne espressione tra l’attonito e il rassegnato,che questa volta non colpisce nel segno. Infine, incompleto e sbiadito, il personaggio della giovane diva tv, raccomandata e potentissima, “vincente” agli occhi del suo agente, rispetto al regista in crisi, e non aiutata dall’interpretazione smorfiosetta di Cristiana Capotondi. Al centro della storia un uomo di cinema (Silvio Orlando) che da cinque anni non riesce a inventarsi una storia ed è quasi al verde. Quando avrebbe un’occasione, a prezzo di umilianti tira e molla col suo agente, ci si mette un problema relativo alla casetta che possiede in terra senese. Giunto sul luogo, eccolo di fronte a un ricatto un po’ speciale: sindaco e maggiorenti del borgo vogliono che lui diriga la sacra rappresentazione, tradizione paesana del venerdì di Pasqua. In cambio essi non denunceranno i danneggiamenti provocati nella chiesa locale provocati da una perdita d’acqua dell’appartamento del nostro. E di qui si dipana l’inizio dei preparativi per inscenare la Passione. Attorno a questa trama ruotano personaggi minori, alcuni vere macchiette, vedi quella di Corrado Guzzanti, altri di maggiore spessore, vedi quello dell’exgaleotto divenuto artista di strada e grande ammiratore del regista (Giuseppe Battiston). Il finale da pinacoteca per le scene della Passione e la prima parte della narrazione sono i momenti migliori di un racconto che non tocca le corde emotive dello spettatore.
Trailer italiano (it) per Tatami - Una donna in lotta per la libertà (2023), un film di Zar Amir-Ebrahimi, Guy Nattiv con Arienne Mandi, Zar Amir-Ebrahimi, Nadine Marshall.