Non credo proprio che questo film meriti un 2-. Capisco che è un film lento (all'italiana) ma comunque una piccola storia ce l'ha, anche se può sembrare un pò banale. Un killer che fallisce una missione ed è alla fine della sua carriera non fa altro che nascondersi in uno dei posti più isolati per starsene un pò tranquillo e per finire di creare, su commissione, un'arma letale come suo ultimo impegno. Si isola essendo alla ricerca della propria redenzione causa passato inquieto e turbolento. Questa è la semplice trama di un film volutamente cupo e dark e mi pare che George Clooney incarni bene il suo personaggio drammatico.
Sono daccordo che ci sono delle mancanze come già menzionate in altre opinioni e forse questo è dovuto all'improvvisazione e all'anticipazione di voler girare il film a tutti i costi in Abruzzo del dopo-terremoto, per far sì che il film possa contribuire in qualche modo a questa regione colpita duramente.
Comunque è un film con pochi dialoghi dove spicca soprattutto la fotografia. Non merita proprio un 2- ma io personalmente gli dò la sufficienza 6 e per poter alzare la media del voto che non si merita, sono costretto a dare un 10.
Capisco che il film sia lento ma addirittura mettere uno come voto. La storia ha un suo perchè, leggete tra le righe...
Metto dieci per far alzare un po' la media, non perché il film sia da dieci, ma nemmeno da uno. Per me è sette il voto giusto.
In questo caso valgono le medesime teorie già enunciate dal qui presente per quanto concerne la pellicola Somewhere; con questo The American ci troviamo dinanzi ad una pellicola anomala (per voi. superlativa, per me) in quanto la quiete dei paesaggi rappresentati viene vista come "noia e lentezza" dal 99,9% degli spettatori.
A cosa serve vedere un film senza cogliere la particolarità degli ambienti, soprattutto quando l'ambiente (the environment, per utilizzare un termine inglese cinematografico) è parte integrante della storia rappresentata...
Ricordo inoltre che questo film è stato girato quasi interamente a Castelvecchio qui in Italia... e la cosa di per se è già particolarmente attraente e affascinante...
Clooney recita sopra le righe, il suo personaggio è carico di malinconia ed anche una sottile velatura di tristezza. L'epilogo lo trovo molto forte (e personalmente adoro questo genere di conclusioni).
La tensione si fa via via più presente nel corso della pellicola, per poi avere il suo apice negli ultimi venti, venticinque minuti di proiezione.
Come specificato nella mia opinione per il qui sopra citato Somewhere (altra Pellicola magnifica...), ci troviamo dinanzi ad un film per una stretta cerchia di pubblico, ed anche in questo caso mi preme segnalare che è giusto che sia così... altrimenti produrre in film di questa fattura diventerebbe una questione di incassi / budget / business.
Diversamente dai soliti film a alto budget che produce e interpreta, Clooney qui ha connotati diversi: un killer che si nasconde in italia dopo un errore durante l'ultimo suo lavoro nel nord europa. Compra una vecchia auto, cerca di passar inosservato e si rifugia in un paese di poche anime, sperando di dimenticare e farsi dimenticare, ma i soldi servono e quindi riprende a fare piccole commissioni per il suo boss. Alla fine la vita è li e lui tenta di crearsene una nuova. Si evince malinconia nel personaggio, che tiene lo spettatore sulle spine, capisci che non sai come può andare a finire... di sicuro non lui col sacco di soldi in spalla e auto pronta per fuggire in messico. E' questo forse il bello di questo genere. Non è tra i miei preferiti ma ha questo da essere notato.. di certo merita una seconda visione per essere pienamente compreso da chi l'ha bocciato subito.
Lui è un grande attore, e di film memorabili ne ha fatti e tra i più (Michael Claiton). Ma questo che c'azzecca. Il senso del film qual'è? Se qualcuno me lo spiega.