Diciamolo subito, il titolo italiano è una beffa. L'ultimo "film" anni'70 dell'Uomo Ragno non vede come antagonista un supercriminale orientale, vestito da drago (visto che il vero titolo di "The Dragon's challange" è "The Chinese web", ovvero "La ragnatela cinese"), anche se è ambientato in parte ad Hong Kong. Stavolta l'Uomo Ragno (Nicholas Hammond) deve proteggere un ministro cinese (Benson Fong) da un boss inglese trapiantato ad Hong Kong, che manda i suoi sicari a New York per ucciderlo. Un terzo episodio appena sufficiente, che ha sì numerose scene ragnesche, ma girate in maniera sin troppo artigianale, fra cui quella dove l'eroe scala un enorme grattacielo bianco. Un "film" girato per metà a New York e per metà ad Hong Kong, dove la parte più riuscita è quella newyorchese, visto che il viaggio in Cina sa di noiosa vacanza con tanto di boriosi scenari da cartolina. Compaiono, come nel film precedente ("L'Uomo Ragno colpisce ancora" del 1978), il ragno-spia e il ragno rivelatore, ma non zia May e il capitano Barbera. E' il canto del cigno dell'Uomo Ragno tv, che stavolta ha una ragno-girl dagli occhi a mandorla (Rosalind Chao). Una curiosità: i nove episodi rimanenti della serie "Spider-man", di durata infeiore ai 60 minuti, non sono mai giunti in Italia, nè al cinema, nè in una breve serie di telefilm. La voce di Nicholas Hammond è di Claudio Capone, all'epoca doppiatore di Mark Hamill in "Guerre Stellari".