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Misure straordinarie

Opinioni presenti: 7
Media Voto: Media Voto: 8.5 (8.5/10)

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E intanto Harrison non sbaglia un colpo

(8/10) Voto 8di 10

Si piange, si sorride, si spera. Non mancano certo le emozioni a punteggiare una pellicola ben diretta e altrettanto ben interpretata. Harrison Ford è una garanzia, ottima Keri Russel, mentre la prova di Brendan Fraser, pur buona, è tuttavia di un livello inferiore. Il film tratta un tema niente affatto leggero riuscendo a non annoiare e tantomeno a cadere nel patetico. Un po' deja vu in alcuni aspetti, specie nel sottolineare l'unico fine che muove le industrie farmaceutiche, ovvero il profitto, senza alcuna considerazione per la salute dei malati, ma ci può stare. Unica pecca probabilmente la durata troppo limitata del film che impedisce di sviluppare nella giusta maniera gli aspetti legati alla difficoltà dell'impresa, che forse finisce con l'apparire quasi facile. Ad ogni modo un bel film, decisamente da vedere, il voto giusto è 8 e 1/2.



Fabio, 36 anni, Trieste.




Un film sincero

(9/10) Voto 9di 10

Questo film mi ha colpito per la schietezza ed ironia con cui affronta un tema decisamente drammatico... Gli interpreti sono davvero perfetti per i loro ruoli, a partire dalla coppia Fraser-Ford, entrambi trasportati da avventure alla Indiana Jones ad avventure nell'ambito del quotidiano dove i nemici e i mostri sono i finanziatori e le case farmaceutiche che non brillano certo per umanità... Al giorno d'oggi dove regnano menti cerebrali e astratte dalla realtà, un film che parte così, spontaneamente, dal cuore, per arrivare al cuore è un gioiello che brilla in mezzo alla nebbia.



Francesco, 25 anni, Roma (RM).




Una bella favoletta.

(6/10) Voto 6di 10

Sinceramente rimango basito dai vostri voti, sapete stupirmi ogni giorni di più ragazzi, sul serio. Sparate a zero su capolavori del cinema o ottimi film e date nove ad un film di serie B... ma vabbè lasciamo perdere. Misure Straordinarie racconta la storia di un imprenditore pieno di soldi che ha due figli con una rara malattia, il morbo di Pompe. Ad un certo punto si innervosisce nel vedere i suoi figli degenerare giorno dopo giorno e decide di fare qualcosa. Chiama il buon Harrison Ford, ricercatore sottopagato che da tempo ha sviluppato una teoria sull' enzima capace di sconfiggere la malattia, unico problema, mancano i fondi necessari. Allora che succede? Il buon Brendan Fraser decide di contattare il dottore ed in sostanza al tavolo di un bar decidono di mettersi in società insieme, raccimolano assegni da migliaia di dollari e cominciano la scalata verso la vetta. Ora, perchè io l' ho intitolato "una bella favoletta"? Perchè è tutto svolto in maniera davvero troppo semplice e banale come se affrontare un epopea del genere fosse roba da niente, stiamo parlando di sviluppare una cura capace di sconfiggere una malattia, non so se mi spiego. Ora non so quando sia davvero ispirato ad una storia vera ma sicuramente nella realtà non sarà stato così facile riuscire ad ottenere tutto questo, ne sono certo. Mi ha infastidito la grossa superficialità che ha fatto da ingrediente principale in tutto il film. Cara Luisa, "La Custode di Mia Sorella" pur non essendo un capolavoro del cinema, come non lo è di certo Misure Straordinarie, è riuscito a commuovermi nel suo struggente finale, evidentemente a chi piacciono le storielle a lieto fine banalizzate in maniera assurda questo Misure Straordinarie potrebbe piacere di più. Gli do una sufficienza perchè è guardabile ma niente di più.



Cristian, 26 anni, Milano (MI).




bellissimo

(9/10) Voto 9di 10

veramente bello, simpatico, mai noioso e veramente emozionante



Alessandro, 24 anni, Milano (MI).




Consigliato

(9/10) Voto 9di 10

All'inizio pensavo che il film fosse simile a "La custode di mia sorella" e mi preparavo a sorbirmi il solito argomento "malattia terminale" trattato in modo patetico e lacrimevole. Assolutamente, questo film vede impegnati due grandi del cinema (H.Ford e B.Fraser) che si calano perfettamente nella parte. Anche K.Russell e tutto il resto dello staff collaborano a mio avviso perfettamente, per dare vita a un film che indubbiamente affronta un tema delicato e quindi in certi punti lacrimevole, ma per una volta questo tema viene affrontato magistralmente. Come in "John Q" anche questo film ha la capacità di tenerti incollato al televisore per sapere come finisce la storia indubbiamente, ma anche perché il film coinvolge completamente lo spettatore. Lo consiglio anche a quelli cui solitamente non piacciono film di questo genere e che si aspetterebbero magari un film noioso e patetico....vi sorprenderà come ha sorpreso me. Bravi gli attori!



Luisa, 20 anni, Padova.





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