Il film è carino, a volte fa sorridere e fa anche riflettere... Bel film davvero.
Solo un appunto: nella locandina viene nominato tra gli attori Dario Bandiera ma mi pare di non averlo visto e, nella trama, la famiglia non gestisce una pasticceria, ma una fabbrica di pasta...
...è 6.5 ma siccome non si può mettere, metto 7. Film tutto sommato godibile, anche per me che non amo Ozpetek. Bellissima ambientazione, non per niente siamo a Lecce, nel bellissimo Salento...
Il film vuol dimostrarci che non si riesce ancora a interiorizzare l'idea che gli orientamenti sessuali siano cose private e un genitore dovrebbe preoccuparsi esclusivamente della felicità dei propri figli. Dietro le parole di facciata di tolleranza e comprensione, si nasconde ancora oggi una spiccata omofobia nella società. La normalità è nella diversità ma essa invece continua a far paura, non si accetta, si guarda con sospetto e di conseguenza, più o meno inconsciamente, non si tollera. Problema culturale, questo, radicato nelle menti di troppe persone ancora oggi e perciò di difficile soluzione. Un ostacolo sia familiare che sociale per chi ne paga le conseguenze. Un film come "Mine vaganti", alternando risate e momenti di commozione, può servire ancora una volta anche a far riflettere.
Si capisce subito che è un film di Ozpetek dal tipo di regia,inquadrature,tempi e ovviamente temi trattati.
Se vi piace Die Hard,Fast and furious o film "veloci" non sarà un film adatto a voi.
Se amate un tipo di cinema dove le inquadrature e i dialoghi indugiano un poco per far emergere il carattere dei personaggi e nel frattempo riflettere sul tema trattato dovrebbe piacervi. Vi sono molti luoghi comuni in questo film, -spoiler- come l'infarto al padre quando il figlio fa coming out o detto all'italiana dichiarare di essere gay.
Altro luogo comune che il regista fa notare, è l'effeminatezza di alcuni personaggi,che non contraddistingue in assoluto l'uomo gay.
Luoghi comuni che il regista fa notare sconfinando nel banale.
Ma non è forse questo è l'intento?
Forse è il più bello dei film di Ozpetek, che continua ad essere fra i migliori registi moderni per la profondità e la leggerezza con le quali descrive ambienti, situazioni e, soprattutto, quel groviglio inestricabile che è l'animo umano. Davvero speciali gli attori, ognuno bravo a suo modo. Nel titolo, come sempre, la più efficace sintesi di una storia che, come sempre, ha per protagonista (al di là delle apparenze) le donne, con la loro capacità di vivere dolori e sentimenti forti ed eterni in silenzio, senza far mancare niente a nessuno. BELLO DAVVERO!
Trama mediocre di una storia già vista e stravista con la classica famiglia dai mille problemi dove i personaggi risultano solo abbozzati e dove quà e là affiorano banalità e battute scontate soprattutto riguardante il mondo degli omosessuali.