Secondo me “il passato è una terra straniera” è un bel film che si apre a diversi piani di lettura ed a diverse interpretazioni.
Racconta la storia di 2 ragazzi di diversa estrazione sociale: uno è figlio della “Bari bene”, iscritto a giurisprudenza, vive con i suoi nel quartiere murattiano ed ha una disponibilità economica pressoché illimitata, l’altro, invece, è figlio delle case popolari, senza titoli di studio e vive pericolosamente di espedienti. I due si trovano casualmente ad una festa e tra loro scatta un’amicizia spontanea ed incomprensibile. Un’affinità che li porterà a frequentarsi ed ad iniziare una “discesa all’inferno” contraddistinta da un crescendo di sensazioni sempre più forti.
All’inizio sembra che uno influenzi l’altro, ma, per come l’ho vista io, non ci sono vittime in questo rapporto. In realtà a me sembra che entrambi siano pervasi dalla stessa “ansia di vita piena e illimitata” che li porterà a provare tutto il possibile fissando sempre più in alto l’asticella del consentito, continuando a “discendere verso l’inferno” senza mai riconoscere un limite.
La discesa è continua ed implacabile ed ogni volta è più difficile “rinunciare” o fermarsi.
È tanto implacabile che ad un certo punto il meno borghese dei 2 perde totalmente il controllo di se stesso.
L’arrivo della polizia fa tornare entrambi alla realtà. In una notte al commissariato entrambi espiano le loro colpe e le loro strade si dividono definitivamente.
La scena in cui l’uno guarda l’altro e gli sembra di guardare in uno specchio è, secondo me, indicativa di tutto il film.
In realtà i 2 sono uguali. Uguali in tutto. Ugualmente colpevoli, ugualmente responsabili di quel che è successo. I tentativi di uno dei due di “fermarsi” non sono mai sinceri, non sono mai sentiti, per questo non mi sembra che ci sia una vittima in questo rapporto d’amicizia.
Uno dei 2 si “salverà” ma non per capacità proprie, ma solo perché è un “borghese”, ha una famiglia alle spalle che gli permetterà di avere una seconda opportunità o quanto meno di rimediare agli errori. Può continuare a studiare ed affermarsi professionalmente (magari anche con l’aiuto dei genitori), cosa che all’altro non sarà mai concessa.
In questo credo che il film sia stato crudo e realista. A parità di “valore umano” sono le condizioni sociali alle quali appartieni che ti danno un futuro o te lo negano. Indipendentemente dal tuo valore.
Elio Germano è senza dubbio uno dei migliori attori italiani. La storia è interessante e ancor di più come si sviluppa. Congratulazioni al regista . Uno spaccato di vita interpretato magistralmente.
Consiglio di vederlo.
Marco Zambrini Lecce