"prima che sia notte" è secondo me un film molto interessante e ben fatto, l'unico contrasto è che la prima visione rischia di risultare un po' lenta e non di prima comprensione a causa di un linguaggio che si basa su metodi cinematografici non abusati e affiancati a intensi momenti di poesia e musica(metodi che penso siano stati riposti nei cassetti dei registri, vedendo quello che c'è in giro). sicuramente fa parte di quella schiera di film che vanno rivisti piu' di una volta per apprezzarli veramente.gli attori personalmente sono stati molto bravi, merito anche di una storia che ha un potenziale enorme dal punto di vista sentimentale e comunicativo.
Uno dei generi cinematografici che più mi piace è quello storico-biografico. Per questo mi sono accostata a questo film con grande tranquillità e vuota di pregiudizi iniziali che tanta pubblicità ad un film può innescare. Bè, è stata una vera e propria delusione: ne è risultato un film pesantissimo, lento e noioso a cui non so trovare nessun commento positivo. L'unica osservazione positivi è la mini-interpretazione di Johnny Depp: fin dai suoi primissimi ruoli si è dimostrato un attore volubile, adatto e adattibile in qualsiasi e nei più svariati ruoli (vedere il personaggio di "Edward mani di forbici", di "Cry Baby", di "Benny and Joon", di "Minuti Contati", di "From Hell" e il travestito che interpreta qui, solo per citarne alcuni).
"Before the night falls" riesce a dare voce senza eccessi di trasgressività e volgarità alla sensibilità omosessuale contestualizzandola in quello che è il momento storico e politico della vita di un grande scrittore e poeta cubano, Reinaldo Arenas. Il film è ottimo sia per la poesia che permea attraverso la fotografia, le luci i colori e la musica, sia per l'interpretazione straordinaria dell'attore protagonista.Lodevole anche il lavoro di doppiatura attraverso cui le parole di commento e le poesie di Reinaldo hanno preso vita.L'intensità del ruolo, le sue vicissitudini, le angosce e i momenti di allegria il tutto può essere vissuto attraverso gli occhi di un "diverso" orgoglioso di esserlo e fiero della sua individualità. Coraggioso, umile anche nei momenti di rabbia, umano vero e autentico questo grande personaggio ci insegna come la libertà non abbia prezzo, e debba essere perseguita ad ogni costo. La sua infanzia e il rapporto con la madre anch'essi vissuti con molta poesia in cui anche la più struggente malinconia e tristezza è espressa con fierezza e la povertà con coraggio e ironia.Un film che fa riflettere su temi importanti come la libertà, il coraggio della diversità e dei propri sogni; anche la politica e la storia sono rese meno tediose e banali e lasciano spazio per considerazioni personali su un regime dittatoriale che ha inteso uccidere la libertà dell'individuo.Emblematica la frase con cui esordisce l'attore che nella sua semplicità rende l'idea di ciò che il comunismo ha significato per l'individuo: se nel comunismo ricevi un calcio nel sedere non puoi urlare, devi soccombere; nel capitalismo se ricevi un calcio nel sedere almeno sei libero di gridare e di opporti.Un film denso di emozioni che dimostra come la poesia e il cinema ancora una volta si accoppino e diventino perfezione sullo schermo. Ho amato Javier Bardem, non avrei mai pensato ad un personaggio migliore per interpretare la partedi Reinaldo Arenas. Il suo modo di fare cinema è unico: si cala completamente nel personaggio che interpreta dimenticando perfino la propria identità.Il film intenso, struggente alterna momenti di forte realismo ad altri di fantastico surrealismo. Da vedere più volte.