"Tutte le famiglie felici sono simili fra loro; ogni famiglia infelice è infelice a modo suo". IL RICCIO,tratto da "L'eleganza del riccio" di Muriel Barbery. Ambientato esclusivamente all'interno di un'elegante stabile parigino abitato da famiglie ricche è la storia di Josse, una bambina molto intelligente decisa a suicidarsi il giorno del suo dodicesimo compleanno. Nessuno sembra comprenderla,si chiude nel proprio mondo e osserva la vita attraverso la sua videocamera. Esplora attentamente le dinamiche della propria famiglia...genitori assenti,madre dipendente dai psicofarmaci,una sorella con cui non ha nessun rapporto. Vive in un microcosmo completamente asettico di sentimenti fino al giorno in cui trova complicità ed amicizia in Renee,la portinaia dell'appartamento. La "Signora Michele" è una vedova dall'aspetto sciatto e dal carattere introverso...ma che ha dentro una grande passione per l'arte,la letteratura,la filosofia e la musica. Josse e Renee in un certo senso si completano...li lega la sofferenza ma anche la voglia di estraniarsi dal quel mondo borghese che non gli dà la possibilità di esprimere ciò che realmente sono. Renee "ha l'eleganza del riccio: fuori è protetta da aculei, una vera e propria fortezza, ma ho il sospetto che dentro sia semplice e raffinata come i ricci, animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti" (parole di Paloma).Caratteristica che contraddistingue i due personaggi. Hanno molto da dare ma si chiudono in loro stessi. Un film elegante,raffinato e ben interpretato che vuole dare messaggi importanti...mai arrendersi alle difficoltà della vita,c'è sempre una via d'uscita. Mai avere paura della morte...ma piuttosto di una vita non vissuta. Voto: 10
Solito film francese dalle ottime intenzioni ma dalla realizzazione discutibile. Il rapporto tra la bambina protagonista e la portiera è decisamente mal confezionato, troppo sbrigativo e pertanto artefatto. Sicuramente il romanzo da cui è tratto, e che non ho letto, avrà dei risvolti emozionali più intensi. Il film, infatti, ha la pecca maggiore nel fatto che non riesce ad emozionare, neppure quando entra in campo l'inquilino giapponese che, invece, avrebbe potuto dare una svolta narrativa decisamente apprezzabile. Nel complesso, non da buttare ma neppure memorabile.
Film molto elegante che ci fa comprendere che si può sempre ricominciare a vivere, che se anche la cultura è profonda la si vede senza che venga ostentata e che la vita viene passata come un testimone ad altre generazioni come, per esempio, alla piccola regista.
La piccola attrice rappresenta un'intelligenza ed una profondità assolutamente precoce (spesso delle persone che soffrono di anoressia e lei sembra anoressica).
Non sempre ciò che si vede è quello che sembra
Il film scorre piacevolmente lento senza intoppi.
Molto Bello.
Film molto carino se non fosse per l'improbabile capacità oratoria della bambina (ma vi pare che i bambini di 12 anni parlino a quel modo, utilizzando termini così complessi, come fossero grandi filosofi??) E' una caratteristica di molti film che proprio non riesco a sopportare....
Ho letto il libro: un piccolo gioiello. Ho visto il film: pellicola sprecata! Perché poi la bambina deve andare in giro con quella cinepresa, nel libro aveva un diario e anche molto particolare. Nel film la bambina è detestabile, insomma film e libro sono davvero diversi. Fosse almeno un bel film| è frettoloso, non si sofferma sui sentimenti...
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(7.5/10)
