Brutto, ma brutto brutto brutto. Noioso, scontato e con un "colpo di scena" finale talmente stupido che non ci si può credere.
In una parola: bruttobrutto
Sono d'accordo con Davide di Pisa che dice che manca qualcosa, infatti manca proprio qualcosa, si trasmette, ma mancano pezzi dove porta lo spettatore a stupirsi, rimane sempre sulla stesse linea d'onda...non ha alti e bassi, l'emozioni sembrano congelarsi...mmmmm da vedere sicuramente chi ama pedro ma a me nn convince....
La regia è perfetta, la storia - anzi, le storie - commuoventi, la recitazione molto buona - bravissima Penelope Cruz - però....manca qualcosa. E' come se fosse un corpo di una bellissima donna, con tutti gli arti e le curve al posto giusto, ma senza sangue dentro quel corpo...
Finalmente ho avuto occasione di vedere l'ultima opera d'arte del Maestro del cinema spagnolo. Sono pochi i registi che riescono a trasmettermi così tante emozioni con film impeccabili da ogni punto di vista. La produzione cinematografica di Almodóvar è come una lunga galleria d'arte sulle cui pareti sono appesi diciassette capolavori, che fanno ridere e fanno piangere, sempre in maniera intelligente e genuina. Los abrazos rotos è un film che parla di cinema, ma anche d'amore, di dolori e delusioni, esperienze di vita realistiche raccontate con grande intensità e maturità artistica. Magnifica l'autoreferenzialità di Chicas y Maletas, con il gazpacho corretto col sonnifero e il letto in fiamme; incantevole il richiamo a Rossellini e la sequenza degli scavi di Pompei che danno il titolo al film. Last but not least, la magistrale interpretazione della divina Penélope e un plauso anche Lluís Homar. Dolcissimo anche il cameo della fantastica Lola Dueñas, la Sole di Volver, ovvero la Rosa di Mare Dentro (dell'ottimo regista Amenábar).
Harry Caine, regista cieco, un tempo si faceva chiamare Mateo, cioè con il suo vero nome. Lena, invece è una bellissima e giovane segretaria (Penelope Cruz), che per bisogno di denaro fa qualche “lavoretto” in più. Che cosa unisce queste i due protagonisti? Cosa unisce passato e presente? Aleggia un velo misterioso mentre le due storie proseguono parallele, poi finalmente il passato sbuca nel presente e permette l’intreccio: l’unione dei due protagonisti che un tempo erano amanti. Amore geloso, ostacolato, segreto. Sullo sfondo una Spagna di un passato dove ancora tutto era possibile, arricchito dai colori splendidi dei costumi e delle scenografie.
Lo stesso regista in un’intervista riporta che il film è anche il racconto del suo paese, "Nella storia del protagonista maschile c'é la metafora della Spagna. Alla metà degli anni '70 il mio Paese ha dovuto lasciar perdere il passato per guardare al futuro”, così Mateo, diventa definitivamente Harry e dimentica Lena. Il presente infine sarà il modo per ricostruire i dolori del passato e affrontare con coscienza il futuro.
Trailer italiano (it) per Diabolik - Chi sei? (2023), un film di Antonio Manetti, Marco Manetti con Giacomo Gianniotti, Miriam Leone, Valerio Mastandrea.
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(7/10)
