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Capitalism: A Love Story

Opinioni presenti: 9
Media Voto: Media Voto: 8.5 (8.5/10)

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... E in Italia?

(10/10) Voto 10di 10

Documentario ben fatto che ti fa capire come così non si possa andare avanti. Dopo Inside Job fa venire voglia di emigrare in altri stati... Sì: ma quali? Un film di qualità. Merita 9



Lele, 27 anni, Padova (AL).




Un sistema che non funziona più

(10/10) Voto 10di 10

E' scandaloso che (almeno io personalmente, ma credo tanti altri) non abbia saputo nulla di nulla di questo ultimo film di Micheal Moore, mai visto una sua pubblicità o sentito qualcuno parlarne in televisione, quando i trailer di cagate come Twilight li vediamo fino alla nausea. Lo ammetto: ho dovuto scaricarlo illegalmente da internet per guardarlo, altrimenti quasi sicuramente non lo avrei mai visto nè ne avrei sentito parlare. Bowling a Columbine fece molto scalpore. Fahrenheit 9/11 fu un terremoto. Sicko già passò più in sordina, forse un primo passo verso il silenzio totale, "l'anti-marketing" che circonda questo ultimo capolavoro di Moore: Capitalism: A Love Story. Di cosa parla questo film: semplice, l'inizio della famosa "crisi finanziaria" che sta attanagliando il mondo negli ultimi anni. Banchieri e finanziarie che vendono titoli coperti dal nulla... fantastico quando Moore cerca di spiegarci i "derivati": non li capite? Semplice, sono fatti "apposta" per non essere comprensibili. Manovre economiche e gente che perde i risparmi di una vita a causa di inesplicabili equazioni e statistiche matematiche. Politici e amministratori "rimborsati" dei soldi che perdono (si fa per dire) tramite il denaro pubblico, nonostante il voto negativo di tutti i rappresantanti pubblici del congresso e del senato. Il capitalismo si fa beffe della democrazia. Il capitalismo se ne frega di una famiglia sbattuta fuori dalla propria casa da una banca... sfido chiunque a non sentirsi infervoriti e pieni di rabbia quando finalmente una folla furibonda impedisce ai sicari-leccapiedi di una finanziaria di sbattere fuori di casa una povera nonna e i suoi nipotini. Che emozione.. e la rivolta nella fabbrica? Segno che la gente è ancora viva, che gli scioperi del '68 non sono poi così lontani come i forzaitalioti di ogni nazione sperano che siano. Anzi oggi con i socialnetwork riunirsi e radunarsi è ancora più facile, le notizie viaggiano libere senza il filtro dei media asserviti al padrone. Possono dire per esempio che ai nostri "Vaffanculo-Day" qui in Italia eravamo quattro gatti e ignorarci, ma ormai non gli crede più nessuno. Come Moore fa materialmente attorno a Wall STreet, anche noi piano piano stiamo passando il nastro giallo da "scena del crimine" attorno ai nostri politicanti, che probabilmente non si arrenderanno mai, ma noi neppure. E noi siamo molto più numerosi.



Enrico, 33 anni, Torino (TO).




scolastico

(9/10) Voto 9di 10

Ecco uno di quei film di cui consiglierei la visione nelle scuole ed in prima serata su Rai1. La natura della politica, gli effetti che la politica (specie quella sporca o quella fatta dagli incompetenti) ha sulla vita della gente. La riscoperta della "classe" e della "lotta di classe", l'importanza di essere un "popolo", sono tutte cose che la nostra attuale televisione non ci fa vedere e non ci fa capire anche se sono cose di cui abbiamo assolutamente bisogno. Forse Moore esagera con alcuni "atteggiamenti" (come l'idea di mettere il nastro giallo intorno a wallstreet o quella di riempire un video di George Bush di effetti speciali) ma riesce a fare un gran bel documentario. Il voto non lo do solo per la resa filmica ma anche per il tentativo di spiegare cose sgradite ai vertici di ogni paese.



Elabib, 37 anni, Taranto (TA).




bel documentario

(9/10) Voto 9di 10

moore ha colpito ancora azzeccando il tema e realizzando un docu-film di grande interesse, come le precedenti opere del regista americano.guardo sempre volentieri i suoi film perchè descrive un'america vera.bravissimo.



Nick, 47 anni, Bollate (MI).




L' opinione di Lorix7

(6/10) Voto 6di 10

Se ciò che Moore ci racconta e ci mostra in questo film parlando delle banche americane fosse vero anche solo in piccola parte beh... c'è veramente da impallidire. Storia raccapricciante di come funzionava (e funziona tuttora) la finanza americana, dove i pochi ricchi si ingrassano sempre più a discapito del popolo e della gente comune... scandaloso...



Lorix7, 35 anni, Molvena (VI).





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