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Nel paese delle creature selvagge

Opinioni presenti: 11
Media Voto: Media Voto: 6 (6/10)

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Una realtà fantastica

(10/10) Voto 10di 10

Sembrerà esagerato definire questa pellicola un capolavoro,ma chi coglie il vero significato che S. Jonze voleva esprimere,si accorgerà della magia che avvolge questo film.A prima vista può sembrare un film per bambini ma dietro questa trama apparentemente banale e scontata c'è molto di più di una fiaba da raccontare ai propri figli.Infatti è un film tutt'altro che banale e prevedibile,il regista tenta di mettere in mostra (con grande successo) le difficoltà insite nel mondo dell'infanzia e cercare di trasmettere il vero messaggio e l'intento del film. Il mondo di Max in questo caso è travagliato dalla mancanza di una figura paterna e da una madre che dedica al figlio poche attenzioni,a causa della sua voglia di rifarsi una vita. Tramite la sua fantasia,il suo coraggio e la sua voglia di scappare dalla realtà,il protagonista si rifugia magicamente in un mondo da lui inventato di cui lui ne diventa re.In questo mondo ci sono dei mostri che hanno bisogno di un re per essere educati e seguiti,cosi decidono di rendere Max il loro re e di farlo diventare il padrone dell'enorme bosco in cui vivono. Non c'è niente di più reale del mondo in cui si trova il bambino. Lui preferisce risolvere i problemi che deve affrontare nella realtà in questo mondo fantastico,con la sua fantasia,vuole imparare a conoscere se stesso e a superare le proprie paure per poi far ritorno alla realtà.Max vuole intraprendere una doloroso e lungo cammino che lo porterà ad una presa di conscienza che lo farà crescere e lo renderà pronto per il ritorno a casa.Ad ogni creatura Max affida un suo atteggiamento e proprio conoscendo questi particolari mostri riesce a conoscere se stesso,soprattutto approfondendo la conoscenza del suo alter ego Carol che gli permette di sapere tutto di se stesso. Per farlo decide di costruire una fortezza.''sarà un posto dove accadrà solo cosa vuoi che accada,veramente'' dice il suo alter ego che lo aiuta nel suo cammino.La rinascita di Max avviene proprio quando il suo alter ego Carol affronta una situazione analoga alla sua, creando lo stesso rapporto con la propria compagna,KK,che rappresenta la rinascita del bambino.Finalmente Max prende coscienza delle sue azioni ed è pronto a ritornare a casa dove sua madre lo aspetta a braccia aperte. In questo film c'è tutto tranne che la banalità di una favola per bambini,c'è la vita,c'è la forza di un bambino,la differenza dal modo di reagire del mondo infantile da quello adulto,c'è la voglia di di lottare contro ogni ostacolo tramite la fantasia,l'unica via per risolvere i proprio problemi.Sono 101 minuti davvero spesi bene,il film mi ha colpito molto e mi ha portato alla mente ricordi della mia infanzia in cui, come Max, tentavo di scappare dalla realtà rifugiandomi nella mia fantasia.E se non si coglie il vero significato del film,rimane comunque da vedere in famiglia,con i propri figli per passare una bella serata in compagnia di questi mostri pelosi e simpatici che vi porteranno in un mondo magico.



Rob, 18 anni, Bari (BA).




bel filmettino

(10/10) Voto 10di 10

questo film è per ragazzi ma sopratutto per i genitori troppo occupati a non occuparsi dei figli che hanno messo al mondo.il ragazzino s'inventa così un mondo tutto suo e la solitudine di cui è circondato in famiglia si trasforma in un fantastico popolato da peluche che parlano e comunicano col piccolo.bellissimo film, meriterebbe 7+ ma gli do 10 per alzare la media.



Nick, 17 anni, Bollate (MI).




delicato e originale

(9/10) Voto 9di 10

...mi spiace trovare recensioni negative su questo film.. forse è un flm che non tocca la sensiblità di tutti ma l'ho trovato ben fatto. Creativo, delicato, orginale, emozionante... ...lo consiglio ai sognatori e a quelli che amano vedere la vita non dalla solita angolazione popolare... per me da vedere!



Carlo, 29 anni, Como (CO).




ottimo, commovente

(8/10) Voto 8di 10

Ho guardato ora il dvd pensando di guardare qualcosina di leggero... Ho toppato in pieno! Già appena fa il suo primo incontro con le creature si avverte un atmosfera tesa, vedendo una di loro rompere tutto per rabbia, la parte leggera poi dura quanto basta, anche se persino nella parte dei giochi si avverte quella vena di malinconia... Insomma... Andando avanti col film si capisce che le creature non sono altro che le proiezioni delle emozioni del bambino, metafora che viene magistralmente celata in parte, di modo da farlo capire man mano che si conoscono i personaggi. In molte scene mi sono ricordato di emozioni che provavo da bambino, sia negative che positive! Mi ha abbastanza toccato, ma non mi ha lasciato sfortunatamente l'allegria che mi aspettavo da un film così. Infatti non è un film per bambini, bensì per un pubblico più adulto. A mio parere è difficile che film così facciano successo, come il regno di Ga'hoole, troppo complessi per essere indirizzati ad'un pubblico giovane ma troppo da giovani per piacere agli adulti ( magari questo un pò più per adulti lo è ). Mi è piaciuto tantissimo ma mi ha messo tristezza... Specialmente per il fatto che Max non abbia salutato bene Carol... Molto bello comunque!



husky, 21 anni, Italia (MI).




Un film sull'animo umano

(8/10) Voto 8di 10

Veramente un bel film, che sfrutta pienamente il potere dell'immaginazione. Ma eviterei di trovarci banalizzazioni pseudo-intellettuali su significati reconditi pedagogici (per chi vuole ancora credere che un concetto come la pedagogia, che tratta ogni giovane essere umano come un modello identico a tutti gli altri piuttosto che come un individuo unico, possa esistere o abbia un senso) o sul significato dell'infanzia (anche l'infanzia è individuale e non esiste il modo giusto di viverla o caratteristiche universali legate ad essa. In altre parole che tipo di persone si vuole essere lo scegliamo noi, non esiste nessun motivo oggettivo per perdere immaginazione, fantasia o spontaneità con la crescità è soltanto un mito, come il trauma dell'adolescenza e altre fregnacce da pop-psychology. Si tratta invece di un film sull'immaginazione umana, sulla fantasia umana e sui sentimenti e le emozioni umane. Potrebbe rappresentare l'immaginario e i bisogni di qualsiasi persona, con la sola differenza che la caratterizzazione troppo infantilizzante di Max (il vero neo del film) si addice più ad un bambino di 5 anni che non a un ragazzo della sua età.



Davide, 19 anni, Reggio Calabria.





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