Non c'è bisogno di questo film/documentario per descrivere la nostra televisione. Basta accendenderla e guardarla per un po'. Non abbiamo bisogno di Gandini, dalla Svezia con furore, che ce la racconti. Ma poi, perchè noi "subiamo" la televisione ?? Se un programma non mi piace, prendo il telecomando e .... cambio canale !! Semplice !! Non sono costretto a guardare Mediaset. La televisione è per tutti, grandi e piccoli, colti o ignoranti, inteliggenti o deficenti, quindi i programmi devono adattarsi a tutti i tipi di telespettatori, come in tutto il mondo ... anche in Svezia (dove di certo avranno il loro "Silvio" proprietario di qualche rete). Io vi consiglio di guardare una sana televisione, con o senza veline, piuttosto che perdere tempo con questo inutile documentario.
Da prima oppositrice della videocrazia e del degrado culturale degli ultimi 10 anni, mi aspettavo molto di più da questo documentario. La tematica è certamente importante e interessante, se sviluppata in modo creativo e completo. La pellicola, tuttavia, è eccessivamente lenta, poco articolata, poco ispirata, piatta e non "insegna" granché. Forse Sabina Guzzanti sarebbe all'altezza di creare un documentario del genere, visti i precedenti. Gandini, invece, non ne è stato all'altezza, o forse non si è applicato a sufficienza.
Personalmente credo sia un ottimo documentario, sia dal punto di vista stilistico(molto avvincente)e sopratutto per la tematica che affronta, la quale essendo molto contemporanea è giusto che sia esaminata e screditata cosicchè gli spettatori vengano sensibilizzati a questa triste e opprimente realtà televisiva che ci circonda che ha in questi ultimi anni raggiunto l'apice dello squallore.