Ho visto questo film e sinceramente non l'ho trovato così scadente come molti commentatori lo hanno giudicato. Riconosco che non si tratta certo di un capolavoro, tuttavia mi è parso godibile, ben girato e discretamente interpretato. La parte del leone la fanno, indubbiamente, la fotografia, davvero eccellente, e, a tratti, la colonna sonora. In effetti, la pellicola è colma di clichè, di scene, luoghi e frasi che sanno di già visto, tuttavia se l'intento (come credo) del regista era quello di divertire e trasportare lo spettatore in un mondo antico ma futuristico, beh direi 'missione compiuta'. Per una serata senza pretese, Caviezel e soci vi faranno sognare.
ho iniziato a vedere questo film, con poche pretese, sicuro di non riuscire a resistere fino alla fine,scongiurata l'ipotesi di dover assistere ad un per me pa**osissimo film di guerra sui vichinghi, rimango impressionato dall'inizio del film, appassionante davvero, purtroppo poi secondo me potevano far finire il film almeno mezzora prima, con la trappola nel villaggio, dopo questo punto il film scade nel ridicolo oltre che noioso, i mostri ben fatti finchè rimangono nell'oscurità, alla luce del sole sono fatti veramente male... ridatemi alien.....
ciononostante mi sento di promuovere il film, sicuramente migliore di molte proposte di quest'estate, un esempio su tutti il penoso duplicity
un bel 7 se lo merita, anche per una certa originalità della trama.
Insipido ma godibile. Caviezel tira fuori una recitazione discreta, gli altri attori un pò meno. Ma premiante l'ideale dell'amicizia che emerge dalla storia e che avvince lo spettatore. Anche se il film pare un pò troppo de-contestualizzato essendo prevalentemente concentrato nella piccolissima circonferenza del villaggio dei Franchi. E l'adrenalina dello spettatore fatica a entrare in circolo per la suspence che viaggia a ritmi troppo blandi, soprattutto penalizzata dagli effimeri effetti speciali e dalla mancanza di una tecnica di montaggio appropriata. Quando lo si vede si ha l'impressione di un "già visto", che però può essere una valida alternativa di visione per chi non ha troppe pretese, in una delle tante serate qualunque.
Norvegia.709 d.C.
Nel pieno di una guerra tra vichinghi,una navicella spaziale si schianta sulla terra…
Un alieno dalle fattezze stranamente umane, sopravvive all’impatto, mentre il suo compagno muore.
Grazie alle supertecnologie della navicella, elaborata su un pianeta più evoluto di ciò che ci è concesso immaginare, impara in pochi secondi la lingua corrente e rileva la sua posizione sulla terra,scoprendo di non essere il solo sopravvissuto all’impatto.
Un essere mostruoso, della razza dei Moorwen, è riuscito a nascondersi e ad affrontare il viaggio insieme agli umanoidi. Un essere che una volta delimitati i confini del suo territorio, distrugge tutto ciò che c’è al suo interno…
Keinen (l’alieno) viene catturato dai vichinghi mentre cerca di catturare la creatura malvagia.
Per questo popolo, Keinen è solo uno straniero pericoloso, un Outlander.
Amore,onore e lealtà si intrecciano come la fantascienza e l’epica.
Un mix coraggioso per un’esordiente quale è il regista McCain.
Meglio evitare di porsi troppe domande sulla credibilità di alcune scene e cercare di trovare ciò che di positivo c’è, forse ….
Ispirato alla leggenda di Beowulf, dove riconosciamo il villaggio di Herot e un mostro similare con famiglia a seguito; Howard McCain non si sottrae di scopiazzare neanche Michael Crichton ne “I mangiatori di morte”.
Un poema epico sull’archetipo dello scontro tra eroe e mostro, d’ispirazione nordica, misto alla fantascienza di Alien e Predator. Un piccolo omaggio a Tolkien, con il personaggio di Boromir, e anche qualche cenno storico sull’emancipazione femminile.
Ed eccoci , ciò che negli Usa è stato un flop! Forse troppe cose da digerire, o forse semplicemente tutto ciò non è comprensibile a noi semplici umani.