Ho letto che a Cannes il film è stato accolto con fischi e sonore risate,e,così,per curiosità l'ho visto.
Dalla fotografia e da alcuni scene ,si vede che dietro c'è un regista abbastanza bravo,però,soprattutto la seconda parte del film è un vero e proprio delirio.E' come se lui riversasse in questi ultimi 30 minuti tutte le sue paure,i suoi complessi e le sue pervesioni,facendone un calderone che non permette allo spettatore di capirci qualcosa.Il film è pieno di spunti anche interessanti(le scarpe al contario del bambino ecc..),ma il regista non ti da nessun elemento per interpretarli,tanto che alla fine rimani con una miriade di dubbi,che a me,ha quasi irritato.
Se il regista voleva fare un film che solo lui poteva interpretare,allora se lo poteva vedere lui da solo,con i suoi 4 amici del cineforum.
.. come critica e pubblico (spesso 'viziato' dalle commedie natalizie) abbiano accolto questo ultimo capolavoro di Von Trier, regista artisticamente indipendente e dallo spiccato senso dell'ironia: se questo film fosse stato un successo, avrei creduto anche io di sognare e di essere in un'altra dimensione, non certo questa (italiota)