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Due partite

Opinioni presenti: 8
Media Voto: Media Voto: 5.5 (5.5/10)

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La storia si ripete...se non si cambia.

(9/10) Voto 9di 10

Molto più che un film di brave attrici, Due Partite mi è sembrato il ritratto di due generazioni di donne imprigionate in un'infelicità che non sembra avere vie d'uscita. Per quanto ne dica il regista, non è certo un film carico di ottimismo. Le figlie cercano disperatamente di non commettere gli stessi errori delle madri, negando la propria natura e con essa il senso e la bellezza di essere donne. Credono che scelte e azioni intraprendenti possano condurle all'autonomia, ma non è così. Restano imprigionate in modelli fossilizzatisi nel tempo e duri da sradicare, incapaci di trovare dentro di sè la vera ragione della propria esistenza. Vivono la vita come una continua sfida contro se stesse e gli altri, soffocate dal bisogno di dimostrarsi e dimostrare che valgono qualcosa. Sono infatti del tutto incapaci di riconoscere loro stesse per prime il proprio valore e di affermare la propria individualità prescindendo dai genitori, dai mariti e dai figli. La loro esistenza non è mai "per se stessa", ma sempre "per gli altri". Così le nonne, così le madri, così noi oggi. Questo non vuole essere un tentativo di generalizzare; fortunatamente le eccezioni esistono, esistono donne che hanno abbastanza intelligenza e determinazione da prendere le distanze da questo schema e costruire la propria identità in assoluta autonomia ed è ad esse che oggi è affidato il futuro del genere femminile. Trovo molto riduttivo, banale e poco realistico dunque definire questo film ripetitivo, stereotipato e superato. Al contrario, mostra la parte più intima delle donne per come spesso è realmente e descrive senza mezze misure una condizione dolorosa che è impossibile ignorare.



Giulia, 20 anni, Vicenza (VI).




Cattiva trasposizione di uno spettacolo teatrale poco originale

(3/10) Voto 3di 10

Nei contenuti extra che arricchiscono il dvd il regista vanta il poderoso lavoro fatto per adattare la piece teatrale al mezzo cinematografico. L'impressione però è che l'operazione non sia affatto riuscita. A non funzionare è in primo luogo la recitazione delle protagoniste, spesso troppo esasperata e "teatrale" per risultare credibile. La prima a cadere in questo errore è Isabella Ferrari, mentre si salva folse parzialmente Paola Cortellesi. I dialoghi restano poi perlopiù banali, spesso noiosi. La sceneggiatura, soprattutto nella prima parte del film, naufraga poi nel tentativo di tenere in equilibrio realismo ed ironia in un'amalgama davvero mal riuscita. In generale poco credibile nella trasposizione cinematografica appare poi il cast di ultracinquantenni (Ferrari, Buy e Massironi) che interpretano neomamme degli anni Sessanta.



Daniele, 28 anni, Trento.




Inguardabile

(1/10) Voto 1di 10

Perchè ostinarsi a proporre film da trasposizioni teatrali? Il teatro è ben diverso dal cinema. Un film girato in due stanze con dialoghi da soap opera è un po' troppo....



Amedeo, 42 anni, Viareggio (LU).




Bruttissimo

(1/10) Voto 1di 10

Ma come si fa a dire che questo film è bello! oltre ad essere lento è dura trovarne la sostanza. Girato in 2 stanze, con dialoghi quasi ripetitivi per distogliere la "protagonista" (interpretata da Isabella Ferrari) dalle paure di un parto molto prossimo. Grossa delusione



Roberto, 44 anni, Forli' (FO).




Ma che bel film

(7/10) Voto 7di 10

Complimenti! La storia non è originale, ma riprende l'omonima piece teatrale; ma nulla toglie alla bravura interpretativa delle 8 attrici. Un film che ci regala uno spaccato di vita al femminile, una contrapposizione tra la vita dei nostri genitori e la vita di "noi figli", ma in tutte queste fotografie che ci regala "Due partite", non esistono più le madri, le figlie, le mogli, le amanti. Esistono donne che, indipendentemente dal periodo storico in cui sono costrette a vivere, hanno a che fare con gli stessi identici problemi: la vita coniugale, la famiglia, il lavoro, le proprie insicurezze e le proprie aspirazioni. Davvero un bel film che ci fa riflettere! Da guardare e da discutere.



Andrea, 34 anni, Vicenza (VI).





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