Il finale comico di lei che passeggia nel parco con lui bambino o mentre lo tira giu' dal tetto, come un piccolo capriccioso non compromettono il profondo messaggio di un film che ispira un forte senso di riflessione sul significato della vita. La solita recitazione inespressiva di Pitt ed una forse troppo eterea interpretazione della Blanchett non riescono ad attutire l'intensita' simbolica di un film sulla caducita' della vita e la paura naturale dell'uomo che nulla di essa duri davvero per sempre.
La particolarità di questo film è che assume un significato diverso a seconda di chi lo guarda. E' un film capace di colorarsi della sensibilità del suo spettatore.
Alla fine lascia un pò di tristezza perchè, per quanto mi riguarda, non mi piacerebbe affatto vivere una vita a ritroso.
La vecchiaia e la giovinezza sono le due fasi della vita che più si assomigliano: i vecchi come i bambini sono soli, fragili, indifesi, teneri. La giovinezza, invece, è quel periodo unico dell'esistenza dove ci si sente forti, "onnipotenti" capaci di spaccare il mondo. Purtroppo sfuma presto e a volte la si butta alle ortiche perchè poco maturi e consapevoli della sua bellezza e temporaneità.
Benjamin invece la vive in pieno....ed è, per me, la parte più bella del film.
Un film la cui lentezza non disturba affatto ma pare piuttosto funzionale allo sviluppo della trama e la cui lunghezza é quasi implicita nell'abbondanza di temi trattati e nell'arco temporale che abbraccia.
Eccellente la recitazione dei protagonisti come pure quella dei "comprimari", indovinatissima la fotografia.
Un film che vi lascia dentro delle impressioni ora romantiche ora malinconiche che solo pochi non riescono a cogliere (come ben si può giudicare dalla stragrande maggioranza dele opinioni) .
Lasciatevi trasportare....