Un film che a distanza di tempo non ho dimenticato, un film disturbante, nauseante ma tremendamente vero. Abbiamo il sogno di riscatto da parte di un uomo che ha nulla per poter primeggiare. Non ha il talento che crede di avere e pensa che tutto gli sia concesso per inseguire il suo sogno, omicidio incluso. E' un film sulla miseria umana e sulla miseria dei valori umani. Non è un film "cileno" ma è un film valido nei temi a qualunque latitudine. Anche nel nostro mondo, ben diverso, non cerca di primeggiare chi vale ma chiunque creda di valere, non contano più preparazione e studio ma solo facciatosta e ambizione come ogni talent-show ci mostra ogni sera. E' un film visibilmente girato non con grandissimi mezzi ma è un nuovo cinema verità quello che eravamo noi italiani a saper fare ma che sepolto da squallidi registi, attori e sceneggiature non sappiamo più fare. E' un ottimo film, forse un grande film e meriterebbe molto più di quello che ha avuto.
SPOILER: Alla fine del film il vincitore è il numero 3...e 3 sono le parole che la propaganda made in Usa utilizza sistematicamente per ogni guerra: "democrazia", "libertà", "diritti umani". In Cile, nel 1973, il governo Allende di sinistra, democraticamente eletto dal popolo, viene rovesciato dal colpo di Stato militare di Pinochet, architettato da CIA, Gesuiti e partiti democristiani. Infatti, "l'Internazionale Democratica" finanziò la DC cilena che trasmise i fondi al "Fronte Nazionale per la Libertà" (creato ad hoc per scatenare la guerra civile).
Questo Tony Manero dei poveri ha un'ambizione. Cosa gli manca per partecipare al concorso? Ha i requisiti: inespressivo come la Gioconda, muto come una Guardia Svizzera, agile come una pala di ficodindia...E' l'espressione del Regime, dice il regista. Nel film gli unici momenti "vitali" sono quelli ove si ode la musica di John Travolta, peccato, però, che sia finzione, finzione cinematografica. Eppure Tony Manero 2 ha svolto bene i compiti: ruba, uccide, defeca se occorre. Ha imparato i dettami del Sistema, può partecipare al "Sogno americano". E invece no...Vince il numero 3: non siamo a Brooklyn, siamo in Cile, o ovunque sventoli una bandiera a stelle e strisce. Lui non può accedere al "Sistema", ne è solo il prodotto!!
infatti i film che possono essere apprezzati dalla massa si basano su principi commerciali. Questo è un film fatto con la pancia. Non possiamo pretendere che sia alla portata di tutti ma abbraccia temi universali del presente passato e futuro. Lo fa usando come sfondo il Cile di Pinochet. E' un film che disturba che apre finestre che neanche ci immaginavamo. I bassifondi dell'uomo che vive come un animale sottomesso e oppressore che riceve e da odia ovunque e con chiunque. Un film che non lascia spazio alla redenzione. Un film che valuta l'uomo e la sua storia da prospettive irrecuperabili. Certo lo sconsiglio se volete vedere un film che vi faccia ridere ma se volete vedere un film che vi faccia riflettere e sentire tante emozioni ( forti) questo film ...è un capolavoro.
L'aspetto peggiore del film non è l'insopportabile protagonista ma l'inesorabile lentezza della pellicola. Cioè, parliamoci chiaro: non si può far passare per arte cinematografica, un fermo immagine di 30 secondi su un muro in una strada. Ma basta ! Capisco che ci siano registi che hanno problemi a raggiungere il minutaggio desiderato ma che addirittura la critica si esaltati per stupidaggini del genere è fuori luogo. "Tony Manero" è pieno di momenti di questo tipo, dove la camera si sofferma sul nulla. Il film stesso ha lunghi periodi di nulla. Poi, sul fatto che il protagonista sia irritante, non capisco cosa ci sia da discutere: il regista ha deciso che così doveva essere, punto e basta. Il prodotto è suo, non dello spettatore, che a sua volta può decretarne l'insuccesso. Ho trovato "Tony Manero" molto pesante e noioso, un film non invoglia a essere seguito. Ho fatto fatica a guardarlo fino alla fine. Al tempo stesso, non me la sento di stroncarlo senza pietà, sia perchè il film è pieno di metafore riguardanti il Cile di Pinochet e sia perchè lo squallore che permea l'intera vicenda è talmente perfetto e tale da lasciare intendere che attorno ci sia del talento (a partire dall'attore protagonista).
Penso che coloro che hanno manifestato irritazione dopo la visione del film siano nel giusto:nel senso che hanno provato una sensazione naturale e artistica generata dalla visione di un'opera che provoca appunto disgusto,rabbia,abisso,vertigine,nausea.Non è questo,qualche volta,l'intento di un'opera?Suscitare emozione(di qualsiasi genere)e Tony Manero ci riesce.E' un viaggio nella bassezza umana quando tutto intorno c'è della violenza istituzionale,di regime,è il sogno malato di un povero che non ha risposte,non ha domande;è il volo,folle,attraverso la psiche umana,è lo svilimento di un'amore.Un grandissimo film questo,passato sotto silenzio,e che si è meritato i premi che ha preso.Magari ci fossero delle giurie come quella di Torino che lo ha premiato con coraggio!
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(6/10)
