Ammazza che film che ha partorito uno dei nostri migliori registi..di solito io sono clemente anche con le peggiori pellicole ma era da tempo che non vedevo una poltiglia così informe di immagini e suoni. Il film secondo me ci sono state alcune cose che mi hanno dato il voltastomaco:
- Elio germano ha messo in scena la follia di 4 formaggi con una profondità e complessità degne di una recita scolastica..non basta la bocca storta e l'eloquio impastato per fare un matto convincente. Questo ruolo gli ha dato l'occasione di fare il salto di qualità come attore, ma per quanto mi riguarda ha fallito clamorosamente.
- cosa ci fa Fabio De Liugi in un film drammatico? gli assistenti sociali veri non si comporterebbero mai e poi mai in quel modo. caratterizzazione del personaggio completamente inverosimile e anche lui incapace di fare qualcosa di diverso dal compitino.
- qualcuno ha detto che Filippo Timi non è riuscito a dare naturalezza alle manifestazioni di violenza aggressività di un nazista xenofobo come è il padre di cristiano, concordo in pieno, anche io ho colto ben visibile la recitazione sottostante
- la sceneggiatura è in effetti un pentolone di tematiche appena abbozzate e sviluppate con superficialità, io non ho colto un minimo di tensione e di forza espressiva in qualsiasi delle scene tra padre e figlio (solo per citare il tema portante, figuriamoci le altre)
- la colonna sonora è usata in modo esageratamente ruffiano: basti pensare alla scena finale dove appena scende la lacrima del padre scatta una struggentissima cover knokin' on heaven's door (antony & the johnson)..il meccanismo "3..2..1..commuoviti anche tu!ora!" è stato così maldestro e patetico che ho sciacciato stop e sono corso di filata a restituire il dvd
Premetto che, nonostante Ammaniti sia tra i miei scrittori preferiti, non ho letto il libro, e forse ho sbagliato a veder prima il film, ma ero curioso. E' vero, non è certo una pellicola facile da apprezzare, e secondo me sbaglia chi è sempre troppo critico e si limita a fare paragoni col libro o con altri film capolavoro di Salvatores. Come dio comanda infatti ofre spunti interessanti sulla vita, sul rapporto padre-figlio rimasti soli a combattere contro tutti e con la sola forza delle loro idee che li tiene fortemente uniti e non li farà separare mai. Bello il finale, ottima la prova degli attori, Germano su tutti.
Sinceramente sono perplesso e amareggiato a leggere opinioni negative su un film così intenso e significativo,un pugno nello stomaco certo ma un opera che fa riflettere su temi esistenziali in modo diretto e non ipocrita.Ragazzi se ci mettiamo a criticare ingiustamente Salvatores,il miglior regista che abbiamo in Italia,e corriamo tutti al cinema a vedere gli orridi cinepanettoni allora proprio non ci siamo.Il libro di Ammaniti l'ho letto ed è bellissimo,il film lo è altrettanto o quasi,è vero hanno tagliato Danilo,semplificato Beppe,condensato alcune cose ma era inevitabile e comunque il finale del film è senza dubbio più bello e commovente.La lunga scena del bosco è resa magnificamente con una colonna sonora volutamente adolescenziale in contrasto con la drammaticità della situazione.Attori veri e convincenti,a parte Fabio De Luigi totalmente fuori ruolo,eccezionale il Quattro Formaggi di Elio Germano che rende benissimo il personaggio e il suo personale rapporto con Dio.Il film merita un 7.5 ma do 10 per alzare una media scandalosa
La bellezza di questo film, che si distacca fortemente dalle idiozie italiane generalizzate in particolar modo , finalmente, anche dalla mafia e da schifezze del genere, risiede nel bellissimo rapporto tra padre-figlio, molto ben analizzato e proposto, in un clima di sofferenza psicologica e disadattamento. Che poi se si tratta di doversi adattare a una tale situazione come il nord-est italiano, meglio è sicuramente starne fuori, come i protagonisti. Un fil fatto davvero bene: 'come dio comanda' si usa dire.
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(6/10)
