E'sicuramente un buon film l'ultimo lavoro di Ridley Scott.L'ottima fotografia incornicia le frenetiche scene d'azione nelle strette vie dei paesi arabie o nell'ampio deserto; la trama è sempre avvincente e di triste attualità.
Di Caprio e Crowe fanno gara di bravura nella recitazione;validissimo l'attore dallo sguardo magnetico che interpreta la parte del Capo dei Servizi segreti giordani.La ricchezza delle immagini ne impone la visione in un cinema;è un peccato relegarlo ad uno schermo televisivo.
sono rimasto veramente colpito da questo ultimo film del maestro Ridley Scott.gli attori sono a dir poco eccezionali(tutti), non solo di caprio e crowe, e la storia è veramente avvincente.le due ore volano e si vorrebbe che il film non finisse mai.bravi tutti.10 e lode.
Bel film, E in questo periodo è già tanto... Non è un capolavoro perché in alcuni tratti stenta a decollare, o si dilunga o si ...ingarbuglia... però Di Caprio ci sta abituando a film che superano la sufficienza! Bravi tutti gli attori e bella scenografia, grandi effetti speciali e bel montaggio.
uscire soddisfatto dalla visione di un film, in questo periodo è davvero difficile, quando capita bisogna ringraziare per non aver perso tempo e soldi. Io lo consiglio.
Condito da una buona dose di demagogia che delude non poco e infastidisce quanto basta per non rendere giustizia a quello che poteva anche essere un buon film ma che in realtà, come dice la recensione, suona di "laccato". Unico elemento di spicco: il divino Mark Strong (bellissimo e bravissimo) che fisicamente parlando è un incrocio tra Andy Garcia e quel bonazzone bulgaro del Manchester United, Dimitar Berbatov. In suo onore e in onore della sua bravura lascio un 7 tondo. Davvero l'unico attore del film veramente a suo agio. In confronto a lui Di Caprio (che di solito è eccezionale, ma questa volta ha trasudato indifferenza) e Crowe... In confronto a Mark Strong, dicevo, loro sono sembrati poco più che comparse.
Trailer italiano (it) per La natura dell'amore (2023), un film di Monia Chokri con Francis-William Rhéaume, Magalie Lépine Blondeau, Pierre-Yves Cardinal.