Solo un mio ricordo.. La cartolina nella quale lo spettatore non sapra' mai che cosa c'era scritto... Un capolavoro e purtroppo una mosca bianca nel panorama dello squallidissimo "cinema" Italiano.
Amelio ci regala una favola ambientata nella nostra bella italia, una storia che però ha come protagonisti due fratelli sfruttati e un carabiniere che non obbedisce fino in fondo agli ordini ricevuti. antonio cerca di regalare a rosetta e luciano alcuni momenti di serenità ma paradossalmente proprio questo lo porterà ad avere alcuni problemi con le rigide imposizioni dei suoi superiori. il film trionfa a cannes, in italia e in tutto il mondo anche se la candidatura italiana per l'oscar non viene accettata dall'accademy
Film toccante senza voler essere strappa-lacrime. Giusto il paragone con "I 400 colpi" di Truffaut citato da un precedente opinionista, ma qui l'indagine non si limita ai bambini, ha anzi il suo centro nel processo del carabiniere protagonista verso l'acquisizione di una sensibilità paterna. Il personaggio non è idealizzato, ma rappresentato nelle sue ingenuità e debolezze. Il finale è giustamente brusco, ma lo scioglimento (soprattutto per il personaggio di LoVerso) mi è sembrato frettoloso.
La sensibilità del regista gianni amelio nell'affrontare la sofferta delicatezza del tema dei minori oppressi è unica e insuperabile.
il film è , per me, il capolavoro degli anni 90 come lo fu "i 400 colpi" negli anni 60.
come truffaut , gianni amelio capisce i bambini e denuncia le piccoli grandi violenze da loro subito.
lo aveva gia' fatto mirabilmente, per me, con un piccolo ma grandissimo film come "il piccolo archimede".
riguardo a "il ladro di bambini", per me,il regista ha voluto indirettamente rappresentare anche la violenza subita dai minori per la separazione "automatica" dai padri(come sempre avviene nelle odierne cause di separazione/affidamento esclusivo).
infatti l'obbligo miope e "criminale" posto, con "lucidi naturalezze", dal sistema criminosamente ottuso e indifferente e perfido, alla interruzione violenta e repentina (un attentato, quasi un pesante matone lanciato contro l'innocenza dei minori) della "magica" e disinteressata osmosi tra il carabiniere e i due minori è identico a quello imposto,con rivoltante arroganza e discrezionalità, con "autonomo" pressapochismo e impunità, dal sistema (parte della magistratura e della avvocatura familista) alla interruzione violenta e repentina del "naturale" e prima abituale rapporto empatico, unico e insostituibile, tra i "padri separati" e i loro "figli separati".
spero che in futuro il regista gianni amelio diriga un film centrato su questo tristissimo tema e lo faccia con la sua solita onestà e la sua irripetibile sensibilità.
con affetto silvio (un papa')
Geniale viaggio attraverso diverse realtà in cui predomina un senso di duro realismo e cruda narrazione priva di sentimentalismi spiccioli e di manierata retorica.Due bambini e un carabiniere al centro di una storia purtroppo all'ordine del giorno.Soli,spaesati,tragicamente rassegnati trovano i due lo sforzo di affidare tutto a luiAntonio Criaco carabiniere freddo e distaccato paradossalmente unico a dimostrare affetto e comprensione.Mitico Amelio in grado di lanciare urla di provocazione e di disgusto usando una vocina semplice semplice