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L'uomo che ama

Opinioni presenti: 9
Media Voto: Media Voto: 5.5 (5.5/10)

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Insipido e scialbo

(4/10) Voto 4di 10

Mi aspettavo un film più introspettivo, con una sceneggiatura meno soporifera. I dialoghi sono lenti e privi di qualsiasi guizzo, gli attori si alternano sulla scena con una stanchezza sconcertante. Inoltre avrei visto molto meglio la Bellucci nel ruolo di carnefice: come si fa a guardare neglio occhi Monica e a dirle che non la si ama più?



Giancarlo, 40 anni, PAVIA (PV).




IL CASSETTO DEL CUORE,di Simona Russo. 2° Lic Cl Caltanissetta

(8/10) Voto 8di 10

IL CASSETTO DEL CUORE Recensione del film “L’uomo che ama” Simona Russo "L'inizio è dolce, assurdo,felice. L'intreccio forte e carico di tensioni. La fine una lacerazione" (Nuria Barros). Maria Sole Tognazzi, rifacendosi al romanzo di Ivan Cotroneo,racconta l’avventura esistenziale di un quarantenne, protagonista di questo dramma contemporaneo, intessuto sulla colonna sonora di Carmen Consoli. Roberto ama Sara, vicedirettrice di un albergo. “La ama la notte, la ama col sole, la ama lungo il fiume, dentro una macchina, sotto e sopra le lenzuola… Nel duetto, però, il farmacista torinese parte svantaggiato perché, folgorato da Sara al primo incontro, sembra esserne la vittima predestinata”(Marzia Gandolfi, Mymovies). Roberto, soffre, si dispera, si butta giù. E’ come un adolescente alle prese con il primo amore, macerato dalle riflessioni di Knesia Rappoport che sta bene con lui, ma non lo ama, non lo ama con la stessa intensità di lui. Tradito dall’ amore della sua vita, Roberto diventa una pedina nelle mani del destino, ogni suo tentativo di ripresa è spezzato dall'angoscia dei ricordi, che egli rivive come“il più sublime degli autoinganni, cercando non tanto Sara, ma quello che egli vede nell'altra" (Anonimo).Inaspettatamente, però, gli si presenta l’opportunità di godere una nuova alba insieme a Monica Bellucci, che si occupa di allestimenti in una galleria d’arte contemporanea, ma le sue ferite non sono realmente rimarginate e, nonostante Alba voglia costruire un futuro insieme a lui, egli si sente ancora oppresso perché "ricordiamo a lungo chi abbiamo amato, meno a lungo chi ci ha amato" (Gesualdo Bufalino). Il gioco dell’amore lo porta a trasformarsi da vittima a carnefice, a sperimentare sia la dolcezza sia la crudeltà dell’amore. La trama del film s’infittisce con la storia della relazione del fratello di Roberto,Michele Alaique, con un altro uomo… Inutile satellite nello svolgersi del nucleo centrale? Assolutamente no. La critica, infatti, affida a questo entrelecement l’importante ruolo di delineare il messaggio che il regista intende trasmettere; la sofferenza non ha confini, uomini, donne e omosessuali avvertono tutti lo stesso lacerante pungolo della disperata tristezza di fronte a un amore che svanisce. Magistrale la capacità del regista nel “pedinamento psicologico del suo personaggio, il Roberto ossessionato e ossessionante,votato all'eccesso dal cromosoma melodrammatico”(Marzia Gandolfi, Mymovies). Svuotare un cassetto per fare posto a una donna nella propria casa, icasticamente, è metafora di un forte amore, intenso desiderio di costruire una vita insieme a lei, ma, se non si saprà sgombrare il cassetto del passato, non si potrà acquistare fiducia in un domani più roseo, dominati sempre dalla paura che un nuovo amore possa“svanire in una nuvola di fumo”(Calvino)



Russo Simona, 18 anni, Caltanissetta (CL).




Bruttino a tratti irritante

(4/10) Voto 4di 10

Sospettavo che questo film fosse una schifezza. Lo sospettavo dal primo minuto quando mi si è manifestato che questo film è stato realizzato grazie al contributo del Ministero dei beni culturali. Questo ministero da 4 soldi se li va a cercare col lanternino le pellicole meno meritevoli. Soldi di tutti buttati nelle mani di pochi incompetenti. Venendo al film posso solo dirvi la ricetta per farlo: prendere il vocabolario di retorica, frullarlo insieme a quello dei luoghi comuni e lasciar riposare QB. Aggiungere qualche attore che funga da richiamo e rovinargli l'impeccabile carriera con un personaggio clichè anni '70. Condire con dialoghi banali e idioti e chiedere soldi a un Ministero incompetente a caso. Et voilà. Avete il vostro film scadente che conferma il penoso stato in cui versa il cinema italiano. Buon appetito



Curamedievale, 28 anni, Bologna (BO).




che noia!

(4/10) Voto 4di 10

film noioso e grigio. l'unico momento di risveglio dal torpore che provoca è dato nel secondo tempo dal montaggio che rende la storia degna della seppur minima attenzione. un film che non passerà mai alla storia.



Giorgio, 38 anni, Taranto (TA).




Nì.

(6/10) Voto 6di 10

Se si esclude Favino, il quale conferma la sua bravura di attore, gli interpreti, Monica Bellucci in primis, lasciano a desiderare. Una recitazione fredda e poco coinvolgente per una storia che procede lenta senza alcun guizzo di pathos. L'uomo che ama, presentatoci dalla regista, non sembra distinguersi molto, nei comportamenti, nelle parole, nel modo di vivere il dolore, dalla "donna che ama" (forse è questo che vuole comunicarci con questo film?). Unico aspetto interessante è dato dalla confusione che, volontariamente, la regista ingenera nello spettatore circa il susseguirsi temporale delle due storie d'amore, quasi a volerci indicare la circolarità dei sentimenti nelle nostre vite, di uomini e di donne.



Caterina, 28 anni, Roma (RM).





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