Da bambino questo film mi affascinava anche se non riuscivo a capirlo interamente: c'era qualcosa di profondo e poetico che lo distingueva dagli altri film.
Da grande l'ho rivisto: è un film straordinario, poco conosciuto soprattutto dalle nuove generazioni assuefatte al peggior cinema americano o all'inutile cinema italiano dei giorni nostri.
Nino Manfredi sa rendere commovente questa storia.
Nella classifica dei 100 film megli votati ci sono pochissimi film italiani e invece film e telefilm americani che non valgono nulla. Non lo faccio per nazionalismo ma invito tutti a riscoprire i Manfredi, i Gassmann, i Tognazzi... etc etc... solo così si darà il giusto valore (meno di 0) al cinema che ci viene propinato.
Concordo con le opinioni positive: un film forse non perfetto stilisticamente, con alcune scene un po' forzate, ma che mi ha trasmesso un'intensa partecipazione emotiva. Il tema dell'onnipresente religione che come una cappa inibisce e condiziona la vita di Benedetto è trattato con sensibilità e acutezza. Mi è rimasta impressa la scena dell'ateo farmacista mangiapreti che in punto di morte bacia il crocifisso, cosa che sconvolge a tal punto il povero Benedetto, che del farmacista aveva fatto il riferimento per liberarsi dalle sue ossessioni relidiose, da indurlo a tentare il suicidio. Grande prova di Nino Manfredi sia come attore che come regista.
Il titolo esprime quanto ho apprezzato questo film. L'ho visto qualche giorno fa su rete4 di pomeriggio. Ne avevo sentito parlare da amici più grandi, ne sono rimasta estasiata: il dubbio della fede, la difficoltà di adattarsi alla vita... tutto espresso con poesia e profondità. La recensione prima della mia ha colto in pieno il problema: il cinema del passato era altra cosa rispetto ai filmetti di oggi, insipidi e pretenziosi. Un po' alla volta voglio conoscere i grandi film del passato.
Trailer italiano (it) per Kina e Yuk - Alla scoperta del mondo (2023), un film di Guillaume Maidatchevsky con Benedetta Rossi, Virginie Efira, Veronique Boileau.