LA BELLA VITA è un film interessante, gradevolissimo e ben interpretato (Massimo Ghini...Sabrina Ferilli...Claudio Bigagli...) e poi sono così rari i film italiani sulla classe operaia ( e spesso quei pochi sono surreali in maniera irritante) che quei pochi mi entusiasmano. Un solo appunto: io non sono per il "lieto fine" a tutti i costi (il cinema come lo intendo io deve rispecchiare la via, dove l'happy end c'è molto ma molto raramente) ma in questo film il finale zuccheroso e buonista, ma senza lieto fine, sembra fatto apposta, a tavolino come scelta anticonformista, una ripicca allo spettatore e al buonsenso comune.. Allo spettatore che si alza dalla poltrona viene voglia di andare a Piombino da Bruno, all'Elba da Mirella e chiedere loro "ora mi spiegate perchè non tornate assieme. Io sarò scemo, ma non l'ho capito. O mi sono perso qualcosa???
Opera prima di Virzì che ha come sfondo l'ambiente delle fabbriche di Livorno e le famiglie degli operai che vi lavorano. Il film fila via senza sbadigli offrendo uno spaccato di vita di una coppia affiatata che va in crisi per colpa di un playboy di provincia. Bigagli e Ghini sono molto bravi così come la bellissima Sabrina Ferilli.