Chi sono quei registi che sanno rappresentare il nulla che viviamo in maniera egregia? Si chiamano Joel e Ethan Coen grandi cinefili, specializzati in noir in chiave grottesca. Dietro i loro film si nasconde sempre uno spaccato della societa americana, loro sono talmente intelligenti che non urlano la loro denuncia. Fanno film sempre ben scritti, catturano la tua attenzione e solo dopo avere superato la fase emozionale capisci la forza intrinseca della loro opera.
Burn after reading, film che conclude la triologia dell'uomo idiota rappresentato dal sex simbol George Clooney, non si discosta dal filo comune della filmografia. Pur non avendo l'energia propulsiva del loro capolavoro Il grande Lebowski (film che ha molto in comune con ques'opera), Burn after Reading centra in maniera cinica il suo bersaglio.
Partendo dal pretesto di un ricatto perpretato da due impiegati di una palestra (un Brad Pitt di una idiozia smagliante e una super Frances Mc Dormand) nei confronti di un ex analista Cia appena trombato (Un John Malkovich in preda a deliri quasi Shekesperiani), i Coen ci raccontano quest'America poggiata sull'effimero dove tutti si tradiscono, dove si parla tanto e si ascolta poco; dove l'aspetto fisico è vitale e si farebbe di tutto pur di rifarsi i glutei. Dove i maschietti sono dei deboli in preda al proprio ego indegnamente rappresentati da un Clooney strepitoso preoccupato di più dalla sua pancetta che non da quello che gli capita intorno e le donne sono decisamente quelle più determinate ad ottenere quello che vogliono (che sia il divorzio o che sia il lifting).
Tutto questo niente viene rappresentato al meglio grazie ad un cast decisamente in forma che solo i Coen sanno scegliere e dirigere.
Io posso essere d'accordo con chi dice che non è il film migliore dei fratellacci di Minneapolis, ma quando un regista con la mano sinistra fa un film da 7,5 cosa vuoi di più dalla vita???? Forse il nulla....
Pellicola nera dei fratelli Coen che non raggiunge i fasti di 'Fargo' ma che risulta decisamente migliore dello sconclusionato 'Ladykillers'. Una via di mezzo, insomma. Ho apprezzato molto la recitazione e, in parte, i dialoghi; senza dubbio la parte migliore del film. Per il resto, un soggetto assai simpatico è stato sviluppato con un certo pressappochismo, concretizzandosi in una parte iniziale ampollosa e poco incisiva ed in un finale sbrigativo e senza effetto. L'opera strappa una risicata sufficienza grazie ad una regia agile e concreta e, come detto, all'ottima caratterizzazione di ogni singolo personaggio. Non credo, tuttavia, che resterà un film memorabile.
Grande prova di grandi attori per un film inutile e noioso che strappa un paio di mezze risate proprio grazie alla bravura degli attori. Personalmente non ho trovato nemmeno l'ombra di quel "fine umorismo" attribuito al film, mi sono anzi vergognato di averlo consigliato alla compagnia a cui l'ho disgraziatamente propinato... L'idea, in sé interessante, sfocia in un costrutto lento e privo di un senso tant'è che ci si continua a chiedere dove il film voglia andare a parare finché la pratica non viene archiviata e il film finisce. Decisamente uno peggiori film che mi sia capitato di vedere... considerazione drammatica alla luce del calibro degli interpreti!
Mamma mia ke delusione!!! Mi aspettavo ben altro, visto il cast stellare, un film bruttissimo, sgangherato, senza nè capo nè coda. Salvo solo le interpretazioni di un Clooney mattatore ed un buffo Pitt. Ma se nn c'erano neanke loro in sto film ke voto avrei dato??! Stendiamo un velo pietoso...