Tipico film francesce, intimista e carico di particolari e celati significati.
Grazie per la cioccolata vuole forse dare un'immagine articolata e ben sviluppata dell'ambiguità e del gioco spesso contraddittorio dei sentimenti che caratterizza l'animo umano.
Il film da questo punto di vista risulta molto efficace e ben costruito.
Myka, personaggio primario attorno a cui si sviluppa la centralità delle azioni della scena, rappresenta con grande chiarezza la lotta conflittuale e talvolta dolorosa tra il desiderio morboso di fare del bene per gli altri e al contempo il 'male' che si nasconde in ogni angolo remoto del nostro essere.
La cioccolata ,in qualche modo, sta a rappresentare proprio questo desiderio di fittizio altruismo; la cioccolata, per eccellenza la leccornia più amata, che è dolce ma se assaporata fino in fondo, nasconde una vena di amarezza.
Chabrol ha voluto dunque,secondo il mio modo di vedere questo film, rappresentare la complessità dell'animo umano in maniera forse crudele ma allo stesso tempo con grande efficacia.
In conclusione grazie per la cioccolata è un film volutamente rappresentato da ritmi abbastanza lenti, privo di scene incalzanti o ridondanti, ma carico di una sottile e forse impercettibile vena di suspance.
Lo consiglio agli amanti del cinema francese e a tutti coloro che amano i film 'lenti', intimisti e ricchi di significati celati.
Un film molto "hitchcockiano" di Claude Chabrol in cui la "suspance" è creata dallo spettatore stesso sulla base di ipotesi mai esplicitamente espresse dai protagonisti. Con una ripresa quasi esclusivamente basata sullo "stacco" e sui primi piani ravvicinati, ed aiutato da un'ottima Isabelle Huppert, il regista tiene lo spettatore incollato allo schermo senza concedere mai pause. Grande Cinema.
Il vecchio Claude Chabrol con questo film fa centro e ci regala uno dei suoi migliori ritratti borghesi della sua lunga carriera.Il regista francese ama probabilmente molto Hitchcock:alcune situazioni sono tipiche del cinema del genio - Alfred;dietro una famiglia apparentemente normale,come tante altre,si nascondono segreti e menzogne,oscurate da falsi sorrisi,baci...e dalla cioccolata.E` uno di quei film che oggi non si fanno più:un giallo che si serve di piccole situazioni,gesti,espressioni,sguardi.All` autore non interessa scoprire "il colpevole" (è facilmente intuibile capire quale sia il ruolo di mika,la protagonista),ma quello che vuole e ottiene,è scavare in profondità,con una narrativa glaciale ed impeccabile,nella falsità di persone "comuni".Ancora una volta Isabelle Huppert recita senza sbagliare un colpo,con un affascinante e attraente freddezza.
Sono rimasta molto colpita da "Grazie per la cioccolata", e, nonostante tale film non mi abbia avvinto o almeno rapito, ho avuto modo di apprezzarlo indicibilmente.Trovo da lodare l'interpretazione dei protagonisti, misteriosi e particolari, dietro i quali si cela la raccapricciante, orribile, temuta ombra di un passato difficile da svelare, poichè il peso di esso è ancora posto sopra i capi dei personaggi.Un film tipicamente francese, di un'incredibile finezza, e, al contempo, purtroppo, freddo,gelido, crudele.A cosa mirava il regista?Alla perfezione, suppongo.Mi permetto quindi di svelare all'ambizioso regista che la perfezione è solamente divina.Presento comunque i miei più grandi complimenti.