Senza offendere nessuno chiaramente, ma leggendo di un capolavoro dei fratelli Dardenne chissà che mi aspettavo. Mi son piaciute molto le riprese e i primi piani, sentire i sospiri e gli affanni della ragazza. E poco altro purtroppo.
Rosetta io l'ho visto a scuola, pensando quindi, almeno inizialmente, che fosse solo un pesante e noioso prodotto di che vuole inutilmente documentare stati d'animo di una ragazza nella sua povera ed infelice vita.
Tutti questi ingiusti pregiudizi sono stati poi spazzati via, e ora Rosetta lo considero uno dei migliori film che abbia mai visto. Non importa se non ha una storia precisa, se non ha effetti speciali, non mi interessa.
Quel suo finale, inizialmente incomprensibile, lascia poi pensare che per Rosetta possano aprirsi orizzonti migliori, una vita meno difficile e meno piena di sofferenze, lasciando un senso di soddisfazione e ottimismo, in un mondo in cui è troppo facile deprimersi.
Nel contesto è un film accettabile la trama è piuttosto semplice ,mi ha colpito come rosetta (un adolescente), voglia a tutti i costi trovare un lavoro per mantenere se stessa e sua madre .
Gran bel lavoro dei fratelli Dardenne nell'esprimere i sentimenti e i disagi di una ragazza e nel trasmettere un'impressione di tristezza e compassione agli spettatori.
Quante volte Rosetta si toglie gli stivali per andare in città e si mette le scarpe? E' un po' come se mettendosi
quegli stivali indossasse la tristezza dela sua vita famigliare costituita da una madre ormai consunta dall'alcool che ha perso completamente la sua dignità. Ma quando torna in città cerca di salvare almeno un'apparente normalità. Rosetta non vuole perdere la dignità. Vive nella miseria, in quella squallida roulotte e la sua vita è una lotta quotidiana per non lasciarsi andare, per non perdere
la sua dignità, per sentirsi un individuo, per sentirsi parte dela società, per non sentirsi sola e abbandonata.
E quando va in città ci va con le scarpe pulite come se quelle scarpe fossero il simbolo della sua volontà di non
essere valutata, giudicata e considerata una pezzente. E questo dovrebbe far pensare tutti noi perbenisti, ben puliti e rasati, coi vestiti a posto e le scarpe firmate che alla vista di una ragazza malvestita e povera, ci alziamo il bavero della giacca e allunghiamo il passo. Oppure la guardiamo con pietà mista a paura. O, peggio, proviamo a "comprarcela" con poche lire. Questo film crea uno squarcio nel nostro molto borghese modo di vivere e nelle sue misere ipocrisie. Meditate gente, meditate.
Continua conferma per i fratelli Dardenne. Ho visto Rosetta solo dopo la visione de "Il figlio". Stessa tecnica di ripresa stessa visione realistica con l'aggiunta di un cinismo spietato. Personalmente non avrei mai dato la palma d'ora alla protagonista, brava, abbastanza espressiva, ma niente di così eccezionale.
Non chiedetevi se alla fine lei si ucciderà, come non chiedetevi se avrà invece futuro.
I fratelli Dardenne hanno questo enorme e invidiabile merito: quando vogliono finire un film lo finiscono, senza dare ulteriori spegazioni. Spiegazioni di cosa poi? Non occorrono. La storia è secondaria funge solo da cornice, ben lavorata, al realismo più crudo.