Un diciannovenne si reca a Venezia per studiare disegno, ospite di ricchi zii che vivono in un antico palazzo in cui regna una bieca atmosfera. Il giovane scopre presto che nella soffitta del palazzo è nascosto un terribile segreto.
Film di Dino Risi del 1977, ispirato ad un romanzo di Giovanni Arpino (1966), di cui muta ambientazione (Venezia anziché Torino) ed alcuni altri elementi. Risi passa dalla commedia al thriller con un discreto risultato. Il film risulta infatti ben diretto e si avvale della buona interpretazione di Vittorio Gassman e di Catherine Deneuve, entrambi convincenti; al valore del film contribuisce notevolmente anche la pregevole ambientazione decadente, con cupi ambienti barocchi in grado di creare la giusta atmosfera di inquietante mistero richiesta dalla storia narrata. Il ricorso ad effetti classici del cinema thriller e terrifico (cigolii, topi, ragnatele, sinistri miagolii, ombre etc.) genera una sottile ma insinuante paura che penetra le ossa. Buon utilizzo di metafore ed allegorie (ad esempio, i filmati degli insetti ed il loro ambiguo collegamento a Dio) per un film inquietante, perverso, disturbante. Tuttavia la cornice è prevalente sul contenuto, alcune scene sono recitate con eccessivo istrionismo teatrale e la costruzione generale presenta alcune evidenti inverosimiglianze. Nonostante qualche difetto, però, è evidente un'impronta d'autore.