bellissimo toccante, affascinante, strategico, un connubio di emozioni crescenti e avvolgenti. l'atmosfera è a tratti calda e fredda ma sempre magica. 7+
Ho visto Kundun per la prima volta in tarda serata, da solo, nel silenzio totale.
Le immagini ed i suoni sono entrati nel mio corpo e nella mia mente come un raggio di sole che attraversa le nuvole e giunge sulla terra trasformando una giornata buia in un' esplosione di luce e di colori.
Alcuni piccoli nei, come lutilizzo di cavalli arabi, non riescono a sminuire l'opera di Scorsese. Mi sono piaciuti gli attori, per la maggior parte non professionisti, i lunghi silenzi colmati da melodie penetranti, la vita del Dalai Lama raccontata in maniera originale pur rimanendo fedele al suo pensiero.
Lo spettacolo della non violenza, la forza del bene e una speranza per i nostri figli.
Prolisso, pesantuccio e arrancante in più tardi. La seconda metà degli anni Novanta non prosegue brillantemente per il cineasta di Little Italy. Il film sembra un po' un remake dell'Ultimo Imperatore, che già di suo non era questa gran meraviglia. L'unica sequenza impressionante visivamente (a parte i titoli di testa) é quella della gru a salire sui corpi dei monaci morti e tutti ammassati. Musiche discrete di Philip Glass.
Cibo per l'anima,... riflessione per la mente.... in grado di risvegliare in noi le piccole, ma grandi cose della vita che purtroppo ci siamo lasciati alle spalle.