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Qualcuno volò sul nido del cuculo

Opinioni presenti: 226
Media Voto: Media Voto: 9.5 (9.5/10)

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Siamo tutti pazzi se in manicomio c'è gente con così tanti sentimenti

(9/10) Voto 9di 10

Questo film è eccellente, duro e da capire! Non do 10 forse perchè non sono in grando di capire fino a quel punto! Siamo d'accordo però sul fatto chè è un capolavoro.



28, 28 anni, Milano (MI).




sadismo

(10/10) Voto 10di 10

I commneit facenti parte delle tre pagine subito visualizzabili qui li ho trvoati davvero bellissimi, e non credo andrebbe aggiunto nulla. Però vorrei allo stesso modo dire che secondo me il film, magari visto in una prospettiva di altri film di Milos Forman, ci dice qualcosa sull'umanità. Avete presente che i cattolici, o cristiani se volete, erano perseguitati nell antica roma? non hanno i cattolici perseguitato gli eretici, poi nel medioevo? A me sembra che l'uomo sia sadico. Mangiamo altri esseri viventi, e ci comportiamo in modo sadico con altre persone. Gli infermieri li nel film, visti nel loro contesto sono dei mostri, talmente mostri che non sembrano umani. il problema è che non credo siano diversi da molti umani che vivono oggi, che sono nostri amici, parenti, che incontriamo per strada, che magari siamo noi. La tendenza a non accettare il diverso, e a volerlo cambiare. Avete mai riso di qualcuno che si era vestito in modo un pò diverso? L'uso delle regole per ottenre propri scopi, sadici. L'imposizione della propria morale che non si ritiene relativa, ma assolutamente giusta, Quella Giusta. Giustificandoci a voler cambiare ciò che abbiamo di fronte. Anche con mezzi violenti. Non sono Quegli Istituti Psichiatrici che mi spaventano. Li sento nel passato, sono tutte le forme moderne di ridimensionamento, dagli psicofarmaci che mi sembrano siano dati come caramelle, dalla chiesa che qui in italia è molto influente, dall'isolamento che subisce chi è diverso. il mondo è spaventoso. e se non stai in riga, ti portano in un campo di concentramento, ti fanno una lobotomia, ti mettono in un foro a farti mangiare dai leoni, ti ridicolizzano e portano sul lastrico, ti uccidono, ti mettono in carcere. che razza di specie che siamo.



Raffaele, 21 anni, Sulmona (AQ).




Capolavoro

(10/10) Voto 10di 10

L'ho rivisto l'altra sera su canale 5 dopo tanti anni e ho provato le stesse emozioni di allora: una grande interpretazione corale capitanata dal mostro sacro nicholson, un film sempre attuale anche dopo 38 anni. un capolavoro. rosa



ROSA, 57 anni, ROMA (RM).




meraviglioso

(10/10) Voto 10di 10

l'avro' visto venti volte, e ogni volta resta bellissimo. Veramente da vedere. Si soffre con loro e si arriva ad odiare quei quattro infermieri al punto di voler entrare nello schermo e tirargli un calcione e farli volare tutti.



Sabrina, 39 anni, Mestre (VE).




Qualcuno, signori miei, si chiama signor Jack

(10/10) Voto 10di 10

Sì, decisamente la miglior interpretazione maschile della storia del cinema, al pari di pochissime altre...o forse non è neanche un'interpretazione...è semplicemente quel figlio di buona donna di Jack (alias R.P. Mc murphy), che ci dà la sua visione sull'umanità, sugli uomini, sulla felicità, su cosa è giusto e cosa è normale e su cosa non lo è, sulla vita. Un attore capace di riversare su pellicola il proprio vissuto (aveva da poco scoperto che quella che credeva sua sorella era in realtà sua madre, rileggetevi la biografia di Nicholson). Questo non è recitare, è amare ed incarnare l'essenza dell'Uomo, è arte e sopravvivenza, bello e necessario...ripensare ai dialoghi col mostro-infermiera, con gli altri ospiti del manicomio, con i custodi, i medici, le prostitute, l'amico Grande Capo...apprezzare le convulsione date dall'elettroshock...è ovvio che alla fine l'indiano si senta "forte come una montagna", tanto da spaccare ogni cosa e "portarlo via con sè"...mac non può morire nè restare in gabbia, ma corre via con passo sicuro e cadenzato a tempo di tamburo, perchè è ormai puro spirito, è dentro l'amico caro così come dentro lo spettatore aperto verso di lui e verso il significato di questa nostra esistenza sul pianeta Terra. Grazie, maestro Jack.



Salvo, 34 anni, Venetico (ME).





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