Melò fatto con molto occhio al mercato. Sontuosi primi piani degli occhi dei protagonisti, racimolato tutto il possibile per accattivare il pubblico: bambini, un bravo cognato obeso, un'attrice molto attraente, il tema della droga. Ci scappano anche frasi un po' atroci "vorrei essere bella dentro". Le riunioni degli eroinomani anonimi quanto di più stomacante si possa immaginare. Signora Bier, se vuole sbarcare in America faccia tutto il salto e non se ne parli più
Giocato su di una trama che può far pensare alla facile ricerca di sentimenti di pietà per i drammi personali dei protagonisti, è in realtà un delicatissimo film psicologico che affronta le tematiche dell'elaborazione del lutto e dell'abbandono affettivo come chiave per comprendere la dinamica della spirale che sta alla base delle forme di dipendenza. Sapientemente costruito con innesti di flashback che mantegono un ritmo ed una tensione emotiva costante, il film mostra una strada da percorrere per la lenta guarigione dalle ferite psicologiche profonde, senza mai cadere nella superficialità o nella spettacolarizzazione.
Forse la storia non è poi così particolare, forse gli attori - comunque bravissimi - in certe scene "caricano" e "ci fanno" un po' troppo, forse niente di eccezionale: ma trovo che la storia di questi tentativi di superare il proprio blocco, rompere il "loop" in cui si tende a dare sempre le stesse risposte, e poter così andare oltre, e soprattutto l'idea che questo possa avvenire solo se si accetta di lasciare uno 'spazio aperto' e di mettere in gioco elementi differenti, forse impensabili (se non a prima sensazione ostili), sia valida e ben esposta. E' a mio parere un film che merita una media più alta del 5 che ha finora.
lento e pesante, nn c sn arrivata in fondo! la storia poteva essere bella ma andava presentata diversamente. il risultato così ne è una pa**a soporifera!
Trailer italiano (it) per Il fantasma di Canterville (2023), un film di Kim Burdon, Robert Chandler con Hugh Laurie, Imelda Staunton, Freddie Highmore.