La trama è di quelle che si prestano ad una ininità di interpretazioni, una di quelle che possono invitare a più di una riflessione profonda. Il cast è potenzialmente entusiasmante...Eppure alla fine del film ci si alza dalla poltrona con un senso di insoddisfazione,....di piccola delusione...
Tutto sembra sottotono e tratti risulta noioso.
C'e un pò di tutto. Manca un pò di tutto.
"Quando tutto cambia" è un film indipendente a basso budget: budget così contenuto che, per rientrarci, l'attrice Helen Hunt ha dovuto successivamente rinunciare alla ricerca di un'interprete femminile e si è coraggiosamente prestata in prima persona anche in veste di protagonista. Dico coraggiosamente perché trattasi di un lungometraggio opera prima, ma anche perché la Hunt mostra più dei 39 anni della protagonista, divenendo spesso poco credibile nonostante l'esperienza.
"Quando tutto cambia" è un melodramma moderno abbastanza originale perché ha come assoluta protagonista la maternità, in molte sue diverse sfaccettature: maternità desiderata, maternità come ostacolo, maternità rifiutata, maternità ricercata, maternità come chiodo fisso, maternità abbandonata, maternità dimenticata. Il tutto affrontato in diverse fasi, su diversi personaggi, e con estrema grazia e delicatezza. Una grossa dolcezza dunque pervade tutto il film e lo fa apparire più riuscito di quello che forse, in realtà, è. Perché il film è deboluccio, lacunoso in diverse parti, ma è sincero, delicato, ci sono buoni sentimenti e tematiche importanti, non così frequentemente affrontate e rintracciabili al cinema. Per questo apprezzabile come film, anche se assolutamente non memorabile nella storia e nel panorama odierno della settima arte.
P. S. Ecco un esempio perfetto di trailer fuorviante: dal provino sembra che vedremo l'ultima commedia romantica. Tutto è tranne questo.
Un film davvero brutto. Uno si aspetterebbe qualcosa di più da attori di questo calibro, invece no: rifanno i personaggi già visti e rivisti in altri film, gli cambiano i nomi ma la sostanza è la medesima! Stesse macchiette di persone che vivono storie poco credibili concluse in maniere ancora meno credibili. Sconsigliatissimo!
Helen Hunt avrebbe potuto limitarsi alla regia, come prima esperienza. La recitazione degli attori è buona, i dialoghi a volte brillanti, salvati anche dalla grande Bette Midler in gran forma, muoiono dentro una storia che traballa, oscilla tra la commedia, il dramma, il troppo e il niente assoluto. I personaggi non sono approfonditi, rimangono bloccati negli stereotipi di altri 200 film come questo, già fatti, già visti...già dimenticati.